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Picasso e Raetz maestri di grafica al Museo d’arte Mendrisio

All’interno di un antico convento nel pieno centro storico cittadino, il Museo d’arte Mendrisio ospita dal fino al 25 gennaio 2026 due mostre monografiche complementari dedicate a due protagonisti della grafica novecentesca: lo spagnolo Pablo Picasso e lo svizzero Markus Raetz. Fondato nel 1982 negli spazi dei Serviti, il complesso è già un’opra d’arte a sé, inserita per il suo valore storico-architettonico tra i monumenti di interesse nazionale. La chiesa di San Giovanni e l’oratorio della Madonna delle Grazie arricchiscono l’intero complesso ruotante attorno al suggestivo chiostro ad arcate. L’accostamento «audace e coraggioso», come definito dalla direttrice Barbara Paltenghi Malacrida di Picasso e Raetz artisti moderni non è una semplice giustapposizione. Nasce da una disamina approfondita delle affinità che legano due figure apparentemente lontane. Entrambi hanno infatti operato la sperimentazione calcografica, capitolo fondamentale della loro arte.

Il progetto celebra la predilezione per la stampa d’arte da parte di due figure che, seppur profondamente diverse nel linguaggio grafico, hanno fatto di questa arte un ambito creativo intrecciato alla pittura e alla scultura. E soprattutto, capace di arricchirne il senso e amplificarne le possibilità espressive. Due generazioni a confronto, due artisti – più di centocinquanta opere esposte del primo e più di ottanta per il secondo – osservati attraverso il prisma della loro produzione grafica, ambito meno esplorato, ma di grande fascino e importanza per comprendere appieno la complessità delle carriere. L’esposizione su Picasso, curata da Paltenghi Malacrida e Matthias Frehner, storico dell’arte ed ex direttore del Kunstmuseum di Berna, ripercorre l’evoluzione tecnica e iconografica del maestro attraverso oltre opere provenienti dal fondo donato da Georges Bloch, amico di Picasso e tra i massimi conoscitori della sua arte incisa, alla Fondazione Gottfried Keller.

Come sottolinea Frehner, l’arte grafica era per Picasso importante quanto la pittura. E ogni lavoro finito era solo un punto di partenza per una variazione e trasformazione costante. Un processo creativo continuato fino all’ultimo. L’allestimento accompagna il visitatore attraverso nuclei tematici che restituiscono la varietà e l’esuberanza del corpus picassiano. Spiccano le sezioni “Ritratti e figura umana”, “Tauromachia”, “Mitologia”, “Parafrasi”, “Animali”, “Artista e modella”, “Natura morta”, “Eros e morte”. In questo modo il pubblico può non solo seguire l’evoluzione cronologica di ogni iconografia, ma osservare anche puntasecca, acquaforte, litografia e acquatinta, realizzate in bianco e nero o in grandi formati a colori. Peraltro, l’esposizione è complementare a “Picasso-Bloch: a unique friendship”, presentata dalla Graphische Sammlung dell’ETH di Zurigo fino al 9 novembre e dedicata al profondo legame di amicizia tra Picasso e il collezionista elvetico.

Quanto a Raetz, la cui opera al Museo d’arte Mendrisio è curata da Francesca Bernasconi e Rainer Michael Mason – autore del catalogo ragionato dell’opera incisa di Raetz – è dedicata alla tecnica del bulino e presenta al pubblico l’insieme dell’opera incisa realizzata dallo svizzero, scomparso cinque anni fa, con questa tecnica. Si tratta di opere parzialmente sovrapponibili a quelle dell’artista di Málaga e in gran parte inedite. Raetz cominciò a sperimentare questa tecnica nel 1994, quando fu invitato a creare un’opera per la Chalcographie du Louvre, dipartimento dedicato alla conservazione e produzione di incisioni, nell’ambito delle commissioni contemporanee ad artisti viventi destinate ad arricchire le collezioni del museo e mantenere viva la tradizione e la conoscenza delle varie tecniche calcografiche.

Sulle stampe esposte, si ritrovano i motivi che hanno contraddistinto la produzione di Raetz. L’esplorazione del volto alle forme geometriche, gli studi sulla prospettiva a quelli sul contrasto tra rilievo e depressione, così come riferimenti ed omaggi ai maestri Albrecht Dürer, Claude Mellan, Hendrick Goltzius, Wenceslaus Hollar, Giorgio Morandi. L’ambito della grafica è per Raetz lo spazio privilegiato per rielaborare ed espandere la ricerca attorno al fenomeno della percezione che ha contraddistinto la sua carriera. Le due mostre al Museo d’arte Mendrisio sono compatibili e dialogano tra loro negli spazi della chiesa sconsacrata. Picasso con la sua esuberanza tecnica e tematica, in un movimento di destabilizzante spostamento della percezione. Raetz con il rigore quasi meditativo del bulino e la ricerca sul fenomeno della percezione. Entrambi accomunati dalla convinzione che l’incisione sia una strada maestra per esplorare le potenzialità espressive dell’arte.

Amedeo Gasparini

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