Storie di Musetta e altri gatti

Intelligenza felina

L’estate aveva portato con sé anche gli inquilini del pianterreno che stesero il tendone da sole. Toh, un altro pezzo di territorio da esplorare per Musetta ancora abbastanza piccola, non ci mise molto ad avventurarsi, sempre naturalmente con cautela ma come sempre anche con curiosità. S’intrufolò tra le sbarre della ringhiera del terrazzo, avanzando in equilibrio sul tessuto molle e anche un po’ elastico. Giunta fino alla mantovana, si guardò intorno e quando volle rientrare si cimentò nella risalita. Per tornare sul suo terrazzo avrebbe dovuto spiccare un salto, ma non aveva l’appoggio solido su quella stoffa nella quale le zampe sprofondavano, non riusciva. Era smarrita e sperduta, come fare? Attirò l’attenzione, miagolando. L’umana la osservava, non poteva raggiungerla per prenderla ed ebbe una idea. Portò una scatola di cartone solido e la pose sulla tenda. Musetta avrebbe capito? Non esitò molto e ci saltò dentro, una mano tirò la scatola verso la ringhiera del balcone e quando fu abbastanza vicina, prese la gattina per la collottola e la trascinò tra le sbarre. Di nuovo al sicuro sul balcone. Adesso era lì, a leccarsi con nonchalance le zampette, per lavare via anche la vergogna, il suo ego felino ferito. Presa dalla collottola come un cucciolo? Un gatto aiutato da un essere umano? Che onta per la sua razza.

Musetta sulla libreria

Musetta sulla libreria

Un’altra volta se la cavò meglio. È stato già raccontato come le piacesse andare di vedetta sul punto più alto del salotto che era in cima alla libreria, per arrivarci saltava dalla sedia al tavolo, dal tavolo al buffet, balzava quindi sul tettuccio del televisore, breve sosta e poi ancora un salto da lì per raggiungere la meta. Ma un giorno quel modello di tv fu cambiato, al suo posto ne arrivò uno che finiva con una linea sottile e curva. La prima volta che Musetta eseguì il suo parkour fu colta di sorpresa e rischiò di cadere saltando sul televisore che non forniva più un punto di appoggio, riuscì comunque a non perdere l’equilibrio e a balzare sulla libreria. Ma avrebbe capito? Come si sarebbe regolata la seconda volta? Il suo istinto non la tradì. La si vide saltare sul televisore e non più sostare, ma appoggiare soltanto per un attimo una zampa in modo da ottenere lo slancio necessario e via, senza perdere l’equilibrio. La morale? Contrariamente agli esseri umani, gli animali non commettono lo stesso errore due volte!

Manuela Camponovo

(23. Continua)

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