Storie di Musetta e altri gatti

Scomparsa

Musetta

Musetta osserva dall’alto

Chiunque viva con un gatto riconosce la sua abilità nel nascondersi, sparire, mimetizzarsi anche in luoghi piccoli. Musetta era un vero talento. La si cercava per ore, sotto i letti, i tavoli, le sedie, si metteva a soqquadro la casa e poi all’improvviso, alzando la testa, lei si affacciava dal pensile della cucina, era lì, ad osservare tutto quel trambusto e si poteva giurare che un’ombra di ironia attraversasse le sue pupille curiose. Certo, uno dei posti dove non si mancava di guardare erano gli armadi se una porta era stata incautamente lasciata socchiusa, ma quell’altra volta non sembrava che ci fosse proprio, né in basso, né in alto, né tra coperte e lenzuola. Poi, una mano affondò in una morbida borsetta di velluto, incontrando un altrettanto soffice essere peloso pronto a mordere per l’importuno disturbo. Un caldo e confortevole utero l’aveva come mandata in letargo per ore, senza che le venisse neppure voglia di chiedere da mangiare. Uscì traballante e assonnata, incurante delle preoccupazioni umane. Un’altra volta ancora, in casa di un’amica, quando si preparavano a ripartire. Musetta non si trovava e si cominciava a pensare che dalla porta lasciata aperta fosse filata giù per le scale. Quando, come del resto si era già fatto, si guardò ancora per scrupolo sotto il letto lei si era improvvisamente materializzata tra i bagagli, quasi mimeticamente assimilata al colore delle valige.

Musetta

Musetta sul frigorifero

Ma epocale fu un’altra sparizione. Quella volta, fin dal primo mattino, era chiaro che in casa non c’era più. Si poteva chiamare fino allo sfinimento, e contemplare con malinconica tristezza le sue ciotole abbandonate… Saltata dal terrazzo? Era proprio una fuga? Mentre le ore passavano. Poi, la telefonata dell’inquilina dell’appartamento al pianterreno: “Signora, c’è la sua gatta davanti al nostro frigorifero!”. Probabilmente si era avventurata sul tendone e questa volta aveva saltato nel giardino di sotto, ma non essendo abituata a stare all’aperto, spaventata, alla fine si era infilata nell’abitazione e poi… Tutti i frigoriferi si assomigliano… Fu riportata dalla colf che si prese anche una graffiata sul naso quando Musetta si divincolò avendo riconosciuto la sua casa, velocemente infilò la porta per rifugiarsi nel territorio che lei aveva marcato come di propria appartenenza.

Manuela Camponovo

(24. Continua)

In cima