Letteratura

A Berna il primo Convegno internazionale sulla figura di Giovanni Orelli. Ne parliamo con la professoressa Giovanna Cordibella

Giovanni Orelli (1928–2016) è tra gli scrittori in lingua italiana più eclettici e produttivi della Svizzera. Sperimentatore di più generi, Orelli ha saputo coniugare una sapiente cultura letteraria con tendenze innovatrici della contemporaneità, istanze ludiche e satiriche con un assiduo impegno civile. A tutt’oggi la sua opera e la sua figura intellettuale non sono state oggetto di un’indagine sistematica e organica – a tale indagine si propone di contribuire il convegno, il primo dedicato all’autore, che si terrà il 6 e 7 dicembre presso la Biblioteca Nazionale di Berna. Esso è organizzato da Annetta Ganzoni (Archivio svizzero di letteratura) e dalla professoressa Giovanna Cordibella (Università di Berna). Con quest’ultima abbiamo indagato i motivi del Convegno:

Perché mai prima d’ora un convegno dedicato a Giovanni Orelli? E perché ne avete avvertito proprio ora l’esigenza?

“Io stessa mi sono interrogata sui motivi per i quali un convegno dedicato a un autore così rilevante della letteratura svizzera contemporanea non sia stato organizzato in precedenza, senza giungere però a formulare una esaustiva risposta. Posso invece ben illustrare le ragioni che hanno indotto me e Annetta Ganzoni a intraprendere l’organizzazione dell’attuale convegno. Ci ha spinto proprio la convinzione che fosse giunto il momento, a due anni dalla scomparsa di Orelli, di dar vita a una iniziativa scientifica con la quale dare impulsi a un complessivo riesame della sua opera. Siamo infatti fermamente convinte che sia giunto il momento di avviare nuove ricerche, così come di intensificare lo studio delle carte di Orelli, il cui Fondo (in corso di completamento in questi mesi) si trova proprio a Berna presso l’Archivio svizzero di letteratura. Parliamo inoltre di un autore nato nel 1928 e dunque proprio quest’anno ricorre un preciso anniversario: i 90 anni dalla sua nascita. Non crediamo che sia solo una vuota ricorrenza, bensì l’occasione per avviare un nuovo confronto con l’opera e l’eredità di Orelli – un confronto che coinvolga anche giovani studiose e studiosi”.

A che punto sono gli studi su Giovanni Orelli?

“Nel 2017 ho intrapreso con i miei studenti dell’Università di Berna la compilazione di una bibliografia di Orelli (ora consultabile sul sito web della Biblioteca nazionale; www.nb.admin.ch/asl). Per quanto non ancora completa e sempre in corso di aggiornamento, questa bibliografia offre un buon quadro di quanti e quali studi siano stati finora dedicati a Orelli. Vi sono senz’altro saggi di valore su aspetti specifici della sua produzione. Manca tuttavia ancora una monografia (o un’articolata raccolta di saggi) che presenti i risultati di un’indagine più sistematica su tutti i diversi ambiti dell’opera di Orelli: dalla narrativa alla poesia, dalla produzione saggistica a quella drammatica. Daremo un contributo in tal senso con la pubblicazione degli Atti del convegno che stiamo organizzando”.

C’è qualcosa che ancora non si conosce abbastanza della produzione letteraria di Orelli e verso la quale sperate di portare l’attenzione?

“Abbiamo previsto sia relazioni su opere tra le più studiate e famose di Orelli (come il romanzo L’anno della valanga), con lo scopo di incentivarne nuove letture e interpretazioni, sia su ambiti meno noti della sua opera. Vi saranno ad esempio interventi sull’attività critica e pubblicistica di Orelli, con esame della sua collaborazione al settimanale ticinese «Azione», sulla sua idea di impegno letterario e sulla sua partecipazione al Gruppo di Olten, così come sui radiodrammi di Orelli. Proprio sui testi drammatici scritti per la radio – frutto della collaborazione di Orelli con la RSI – non si registrano fino ad oggi studi. Lo stesso vale per i temi prima nominati”.

Come avete scelto i vari relatori e che tematiche verranno trattate, a grandi linee?

“Nel definire dal punto di vista tematico il programma del convegno abbiamo mirato a offrire una serie di interventi che, nel loro insieme, consentissero il più possibile un’indagine dell’ampio spettro della produzione di Orelli, con attenzione quindi anche alle sue zone meno note. È stato inoltre per noi importante affiancare a studiose e studiosi che già in passato hanno svolto indagini su Orelli, e quindi già affermati in questo campo di studi, anche relatrici e relatori altrettanto qualificati che invece, proprio accogliendo l’invito al convegno, hanno accettato di affrontare per la prima volta lo studio di aspetti della sua opera. Un altro criterio è stato quello di garantire la presenza di studiose e studiosi di diverse generazioni, così come di diversa formazione e provenienza. Ma non vi saranno solo interventi di carattere scientifico. Abbiamo infatti previsto alla fine di entrambe le giornate una sessione di «Omaggi e letture», nella quale interverranno scrittrici e scrittori che sono stati compagni di strada di Orelli e che, in varie forme, hanno con lui dialogato. Tra questi vi saranno Donata Berra, Paolo Di Stefano, Anna Felder, Alberto Nessi, Pietro De Marchi, Fabio Pusterla.

A chi si rivolge il convegno?
“Il convegno si rivolge a un pubblico ampio, non esclusivamente accademico o di specialisti. Questo è il nostro vivissimo auspicio. Abbiamo fissato un termine per l’iscrizione (era il 23 novembre), ma vorrei sottolineare che tutte e tutti gli interessati sono benvenuti a seguire le giornate di studio (o anche solo parte di esse)”.

Ulteriori informazioni sull’organizzazione del Convegno sulla pagina della Biblioteca Nazionale Svizzera.

Laura Quadri

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