Mostra

A Villa Bernasconi e Villa Erba con gli amici del m.a.x. museo

La mostra Marcello Dudovich (1878-1962), fotografia fra arte e passione, in corso al m.a.x museo di Chiasso, viene proposta in partenariato con il museo di Villa Bernasconi a Cernobbio. Nel bellissimo edificio liberty sono esposti, in concomitanza con la mostra di Chiasso, otto manifesti e proiezioni di fotografie che valorizzano ulteriormente la figura del grande maestro triestino.

L’Associazione Amici del m.a.x. museo organizza per sabato 30 novembre 2019 una visita di approfondimento a Villa Bernasconi, così come alla vicina e coeva Villa Erba con il Museo “Luchino Visconti”. Il programma prevede la trasferta a Cernobbio con auto private (partenza da Chiasso alle ore 13.40 ca.) e il ritrovo nel parcheggio gratuito all’entrata dell’abitato (sulla sinistra entrando a Cernobbio). Alle ore 14.00 la responsabile del Museo Villa Bernasconi Claudia Taibez accoglierà i partecipanti, dopodiché insieme alla curatrice della mostra Nicoletta Ossanna Cavadini viene proposta una visita guidata alle opere di Marcello Dudovich in mostra. Dopo una pausa caffè (al Bar Anagramma, nel parco della villa), dalle ore 16.00 si proseguirà verso l’attigua Villa Erba, dove è prevista una visita guidata all’edificio così come oggi denominato Museo “Luchino Visconti”.

L’iscrizione alla gita è possibile con la tessera di socio aamm: gli interessati sono invitati ad annunciarsi entro venerdì 29 novembre (iscrizione obbligatoria al m.a.x. museo). La giornata è aperta a tutti, e coloro che non sono soci lo possono diventare accreditandosi al bookshop del m.a.x museo o annunciandosi all’indirizzo e-mail amici@maxmuseo.ch

 

villa erba

Nel parco secolare che ospitava la Villa antica, nel 1903 Luigi Erba fa costruire la “nuova villa” su progetto degli architetti Savoldi e Borsani di Milano. La facciata è in stile neoclassico, all’interno unvestibolo con sfarzose decorazioni del Lorenzoli e grandi vetrate che guardano verso il lago. Poi un grande atrio con loggiato e ampie sale che ospitarono artisti illustri come Verdi, Boito, Giacosa, Lassalle. Luchino Visconti – figlio del duca Giuseppe Visconti di Modrone e di Carla Erba – cresce in un ambiente agiato e culturalmente stimolate. Da ragazzo studia il violoncello e sempre sentirà l’influenza del mondo della lirica e del melodramma. Nel 1936 Luchino Visconti entra nel mondo delcinema e diviene regista caratterizzando in seguito la fase del Neorealismo. Senso è il suo primo film a colori (1954) al quale seguiranno altre produzioni di rilievo. Fra le più conosciute, Le notti bianche, Rocco e i suoi fratelli e Boccaccio 70. Si arriva così al celeberrimo Gattopardo (1962), che riscuote un totale consenso da pubblico e critica: nelle scenografie è possibile riconoscere l’ispirazione alle stanze di Villa Erba e alle suggestive atmosfere del luogo.

 

villa bernasconi

Villa Bernasconi è una delle più significative realizzazioni italiane in stile Liberty, sia per il suo progetto architettonico che rifugge ogni simmetria e sperimenta forme morbide, libere e dinamiche, sia per l’innovativa concezione del suo apparato ornamentale che non solo arricchisce la costruzione, ma si integra con essa (vetrate colorate, apparati decorativi intagliati in legno, decorazioni plastiche floreali in cemento e i ferri battuti) e presenta la sala della musica omaggio all’amico Giulio Ricordi che si narra venisse ospitato nei periodi estivi. La villa, uno dei rari esempi di architettura Liberty sul Lago di Como, è stata costruita fra il 1905 e il 1906 su progetto dell’architetto Alfredo Campanini come “casa alla moda” per l’ingegnere Davide Bernasconi; di origini milanesi, a Cernobbio fondatore sul finire del XIX° secolo le omonime Tessiture Seriche.

La progettazione totale e unitaria della villa e il valore artistico dei suoi decori sono caratteri tipici di questo stile, che qui, grazie all’uso del cemento decorativo e anche alla presenza del maestro del ferro battuto Alessandro Mazzucotelli, toccano uno degli esiti più significativi in Italia. La villa – dopo un attento restauro – è museo di sé stessa e ospita per l’occasione una sezione della mostra dedicata a Marcello Dudovich (1878-1962). Fotografia fra arte e passione con otto grandi manifesti cromolitografici realizzati nel primo decennio del Novecento e alcune immagini di fotografie proiettate e messe in relazione ad essi.

Nella sala della musica, nell’atrio e nella sala da pranzo di Villa Bernasconi sono esposti sette grandi manifesti dello stesso periodo in cui la villa fu costruita e frequentata da molti esponenti dell’intellighenzia lombarda del tempo, come Giulio Ricordi, editore musicale e compositore italiano, grande sostenitore di Marcello Dudovich.

Tra questi, una tra le più conosciute e rinomate opere di Dudovich per il marchio di moda “Mele & C. Napoli”: la bellissima cromolitografia del 1908 Eleganti novità – mode. Massimo buon mercato e anche Fonotipia, dischi artistici (1906), o ancora Héllera (1909), Cordial Campari (1908), e nell’atrio il manifesto che commemora la Città di Bologna in occasione delle Feste di primavera del 1903, mentre nella sala da pranzo sono presenti i due manifesti Compressa Gasal e Salutis soap, Chiozza Turchi (1900). Al primo piano, invece, nella Stanza delle Bernasconi, è esposto anche il raro manifesto Onoranze a Volta nel Centenario della Pila, creato da Dudovich per commemorare la riapertura dell’Esposizione Voltiana a Como reclamizzando una manifestazione lirica tenutasi al Teatro Sociale di Como nel 1899 che presentava un repertorio di tutto rispetto: la Cavalleria rusticana, i Pagliacci, il Maestro di Cappella, il Canto dei cantici (prestito del manifesto è stato concesso dalla Società Palchettisti del Teatro Sociale di Como, fondata nel 1764 e ancora attiva nel promuovere la cultura e la musica a Como). Proprio in occasione della Esposizione Voltiana del 1899 fu presentata ufficialmente la nuova società delle Tessiture Seriche Bernasconi di Cernobbio, costituita e quotata in borsa nello stesso anno, fondata da Davide Bernasconi, primo proprietario di Villa Bernasconi.

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