Arti figurative

Addio a Marisa Merz, esponente dell’Arte povera

È morta il 19 luglio a Torino, nella sua città natale, Marisa Merz artista di fama mondiale considerata l’unica donna esponente dell’arte povera. Aveva 93 anni.
La sua carriera artistica ha inizio negli anni’60 e spesso collabora anche con il marito Mario Merz: è il 1966 quando fa il suo esordio con l’esposizione nel suo studio a Torino di sculture di lamine di alluminio mobili e irregolari e fragili tessiture di nylon e filo di rame, che oppongono al rigore del minimalismo un’immagine enigmatica, aerea. Tra le sue opere traspare l’intima ricerca artistica che contraddistingue Merz e preannuncia il suo ingresso all’interno del movimento di Arte povera. Difatti, nel 1967 l’artista partecipa alla prima mostra di Arte povera, curata dal teorico della corrente Germano Celant, alla Galleria La Bertesca di Genova; poi riproposta all’Ica di Londra, a Berna e ad Amalfi: tra i partecipanti ci sono Giuseppe Penone, Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Gilberto Zorio, Jannis Kounellis, Emilio Prini, Michelangelo Pistoletto, Pierpaolo Calzolari.

Il linguaggio artistico di Merz si caratterizza per la sua fusione di tecniche artigianali come il cucito e l’intreccio, così da creare opere che hanno un senso di vissuto. Un esempio è nella collettiva Arte Povera + Azioni Povere tenutasi agli Arsenali di Amalfi nel 1968, dove ha esposto coperte arrotolate, legate da fili di rame o scotch, e oggetti personali dell’infanzia della figlia Beatrice – oggi presidente della Fondazione Merz –  l’intento è di marcare e contemporaneamente abbattere i confini tra pubblico e privato.
Marisa Merz ha partecipato a numerose mostre internazinali tra cui: la Biennale di Venezia – negli anni 1972, 1976, 1980, 1986, 2001, 2013 – dove ha ricevuto anche il Leone d’Oro alla Carriera nel 2013; dOCUMENTA di Kassel (1982, 1992), tra le sue personali più recenti vanno citate quelle al Kunstmuseum di Winterthur in Svizzera (2003), al Museo Madre di Napoli (2007), al Centre Internationale d’Art et du Paysage di Ile de Vassivière (2010) e al Macro di Roma (2016, con il marito M. Merz). Nel 2018 l’artista ha realizzato per l’Istituto della Enciclopedia Italiana l’opera Senza titolo. In questi ultimi anni per lavoro si è recata anche in città la cui influenza artistica è notevole come New York, Los Angeles, Salisburgo, Austria, e Porto in Portogallo.

 

 

 

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