Ambiente

Agroselvicoltura e protezione dell’ambiente: un binomio vincente

Agroforestry (Foto: Gabriela Brändle, Agroscope)

Foto: Gabriela Brändle, Agroscope

E’ possibile produrre alimenti e mangimi proteggendo al contempo il clima?

Sì. Uno studio degli esperti di Agroscope in colaborazione con altri partner internazionali, è giunto alla conclusione che una possibilità è l’agroselvicoltura, ossia un mix di agricoltura e utilizzo di alberi sugli stessi terreni.

A causa dei cambiamenti climatici, la grande sfida cui si trovano confrontati gli agricoltori è quella di riuscire a ridurre le emissioni di gas serra e contemporaneamente aumentare la produzione.

Questa contrapposizione richiede adeguamenti e innovazioni, per esempio tramite moderni sistemi di agroselvicoltura.

Nell’ambito del progetto europeo AGFORWARD (www.agforward.eu), gli esperti di Agroscope hanno cercato di individuare in tutta Europa quali siti con deficit ambientali potessero beneficiare dei sistemi di agroselvicoltura.

L’agroselvicoltura ha un potenziale enorme per la protezione del clima e dell’ambiente; infatti gli alberi immagazzinano carbonio, riducono l’erosione del suolo e le perdite di nitrati ed inoltre sono l’habitat per molte specie animali.

Questa caratteristica, in particolare, ha un effetto positivo per gli impollinatori e gli organismi ausiliari, ma non solo.

In Europa ne risulterebbero avvantaggiate le aree agricole sfruttate in modo intensivo.

Lo studio giunge alla conclusione che un quarto delle superfici agricole europee non presenta praticamente deficit ambientali.

Tuttavia, i deficit esaminati sono considerevoli su circa il 9% del territorio. Particolarmente interessate sono ad esempio le zone agricole sfruttate in modo intensivo nella Francia nordoccidentale, nell’Italia settentrionale e sudoccidentale, nella Spagna centrale, in Danimarca, in Grecia e nella Romania orientale; ma anche le zone con prati e pascoli in Danimarca e Gran Bretagna.

Su questo 9% di superfici agricole, i sistemi di agroselvicoltura riuscirebbero a compensare fino al 43% dei gas serra emessi dall’agricoltura in Europa.

In Svizzera, l’agroselvicoltura ha una lunga tradizione; infatti troviamo spesso alberi da frutto ad alto fusto nei campi, selve castanili o pascoli alberati.

In questi ultimi tempi, la sensibilità verso i problemi climatici, hanno fatto rinascere l’interesse – sia per l’agricoltura che per l’allevamento – verso i sistemi di agroselvicoltura. Esempi concreti sono la rotazione delle colture agricole con frutta selvatica con alberi per la produzione di legname pregiato, orticoltura con frutta da tavola e da sidro, o l’allevamento all’aperto delle galline con alberi di noce.

Gli agricoltori possono trarre svariati vantaggi da questi sistemi: una più vasta gamma di prodotti da commercializzare, più impollinatori e organismi ausiliari e meno erosione e perdite di nitrati, contribuire in modo attivo alla protezione del clima e approfittare dei pagamenti per prestazioni ambientali derivanti dalla promozione della biodiversità o dalla protezione del clima.

Anche l’agricoltura svizzera registra comunque dei deficit ambientali regionali che potrebbero essere ridotti grazie ai moderni sistemi di agroselvicoltura.

Per saperne di più sullo studio, consultare il sito www.agroscope.admin.ch

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