Letteratura

Al Monte Verità la testimonianza di Lilian Thuram

«Non si può cambiare tutto, ma niente può cambiare se non lo si affronta». Agli Eventi letterari 2022, al Monte Verità, si continua a parlare – come vuole il tema di questa decima edizione – di Odissee contemporanee. Soprattutto, si affronta il tema del «viaggio», della transizione non solo fisica, da un luogo all’altro, ma anche di pensieri, idee, modi diversi di stare al mondo. Per Lilian Thuram – originario di Guadalupa, nelle Antille –  Itaca, il «porto sicuro», l’approdo, è un mondo senza razzismi, emancipatosi da quella che il calciatore – oltre che celebre difensore della nazionale francese, annoverato tra i migliori difensori della storia del calcio mondiale, l’autore del libro Il pensiero bianco (ADD Editore) e ospite della manifestazione sabato pomeriggio – definisce una «razializzazione» del mondo e della società. Nasce, il suo libro, a partire dalla sua esperienza di sportivo d’élite e dalle dinamiche osservate tra calciatori e squadre, proprio per tentare di dare un contributo a questo mutamento, necessario alla società di oggi tanto quanto a quella dei secoli scorsi. Un impegno tradottosi nel tempo in gesti concreti, come l’aver dato vita alla Fondazione Lilian Thuram per la lotta contro il razzismo (www.thuram.org). Tra le mani, mentre si racconta al pubblico del Monte Verità – la sala piena, come in molti dei suoi incontri in giro per l’Europa – stringe invece una carta geografica del mondo rovesciata – la famosa carta di Peters, di cui si circonda anche il suo libro – che mostra le reali dimensioni dei continenti, tra cui l’Africa: «Vorrei che scoprissimo che la terra si può guardare anche da un’altra prospettiva.

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