Mostra

Al MUSEC “una geografia anarchica” di Simone Pellegrini

Simone Pellegrini all’opera. © Simone Pellegrini

Dal 20 luglio al 26 novembre, nell’ambito del progetto Global Aesthetics – dedicato all’esplorazione del rapporto tra l’arte contemporanea e il contesto ideologico e culturale in cui essa si muove – il Museo delle Culture di Lugano accoglie la mostra di Simone Pellegrini, Una geografia anarchica.

L’esposizione, allestita nello Spazio Maraini e curata da Francesco Paolo Campione e Nora Segreto, presenta 12 opere di grandi dimensioni realizzate da Simone Pellegrini tra il 2007 e il 2022, e un’installazione composta da numerose matrici poste a terra sotto l’opera più grande e allestite come se fossero cadute dopo aver trasposto il segno sul supporto.

L’indagine pittorica di Pellegrini è volta alla ricerca di un nuovo alfabeto fatto di forme e di segni impresse su grandi fogli di carta da spolvero con delle matrici prodotte dall’artista stesso. Fonti della sua ispirazione creativa sono scritti filosofici, mistici, scientifici e poetici che liberano l’immaginario del suo mondo interiore. Il processo compositivo inizia già dalla creazione del supporto delle opere, che Pellegrini realizza partendo dalla carta vergine, ridotta in piccole parti poi ricomposta con la colla, per ottenere una nuova e sempre irripetibile base di lavoro. Ogni matrice cartacea realizzata dall’artista – disegnata a carboncino, colorata con pigmento e infine unta a olio per permettere la corretta trasposizione dei motivi – crea una singola forma ed è utilizzata una sola volta e poi gettata, generando così elementi unici. Accostati gli uni agli altri, i segni impressi sui grandi fogli formano cartografie visionarie e atemporali che evocano iconografie mistiche, paesaggi arcaici, cosmogonie, antichi codici alchemici, esoterici, mitologici.

In aggiunta alle brevi didascalie, le opere in esposizione sono accompagnate da alcune citazioni tratte dalla conversazione tenuta il 27 maggio 2022 dall’artista con Francesco Paolo Campione: brevi aforismi derivati da un dialogo critico in cui l’artista esprime alcuni dei principali temi della sua estetica. Accompagna la mostra un catalogo in inglese pubblicato dalla Fondazione culture e musei nella sua collana Global Aesthetics.

Una geografia anarchica è visitabile nei seguenti orari: 11-18 (Lu, Me, Gi, Ve), 10-18 (Sa, Do). Inclusa nel costo del biglietto la visita alle altre due mostre temporanee: Arte agli Antipodi. La Collezione Brignoni e Lipiko. Filipe Branquinho. 

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