Personaggi

Alex Pedrazzini, eclettico uomo libero

Alex Pedrazzini

L’avevo conosciuto a metà degli anni ’70, presso l’allora Dipartimento di Giustizia. Aveva già un dottorato in diritto su L’euthanasie, de l’avortement eugénétique à la prolongation artificielle de la vie; una tesi, che già dimostrava che i suoi interessi andavano oltre i campi già arati della ricerca giuridica, spingendolo verso terreni inesplorati e di crescente attualità.
Si interessò subito della politica carceraria. Alex era attratto dall’uomo incarcerato e privato della parte più umana dei suoi bisogni: la libertà. A quell’uomo da allora ha dedicato costante attenzione, energie e studio. Ha plasmato la politica carceraria del nostro Cantone, ha assunto la direzione del Penitenziario cantonale in un momento delicatissimo, ha diretto tutto il Settore dell’esecuzione delle pene del Canton Vaud ed è diventato un’autorità in materia a livello svizzero.

Il suo grande cuore aveva la necessità di mettere al centro tutti gli emarginati; quindi, oltre ai carcerati, gli anziani, le persone che vivono in precarie condizioni economiche o sociali, coloro che non hanno voce. Da qui il grande impegno sociale di Alex per i fanciulli (Marche Blanche) e per tutti gli emarginati che la “sua” benemerita Fondazione Arcobaleno aiuta con miriadi di progetti.

Lo ritrovai collega e amico in Consiglio di Stato nel ’91. Poco dopo al lago d’Orta, con gli altri Colleghi di governo (Buffi, Marty e Martinelli) abbiamo dato vita alla più importante ristrutturazione del Governo e dell’amministrazione della recente storia del Cantone. Una riforma che ha mutato gli accorpamenti di interi settori dell’amministrazione cantonale, che ha ridistribuito le responsabilità politiche in governo e, cosa ancor più importante, che ha abrogato il “dogma” dell’assegnazione partitica dei Dipartimenti. A quella riforma Alex ha dato un essenziale contributo politico, che solo lui poteva dare perché era un uomo libero, che guardava oltre.

Poliedrico, versatile, in una parola eclettico, Alex Pedrazzini è stato un politico e un Consigliere di Stato che è sempre rimasto l’uomo che era. Non si è mai sottratto alle sue responsabilità, ma non è mai stato un uomo di apparato e neppure un uomo di potere, già per il fatto che la sua indole lo portava a precorrere i tempi e nelle soluzioni per il futuro investiva le sue energie migliori, come ha fatto riprendendo il cantiere della riforma della Costituzione cantonale e avviando quello del nuovo assetto dei comuni ticinesi.

Lui non lasciava nulla al caso o all’improvvisazione. Scrupoloso fino all’eccesso era sempre preparatissimo su tutto, annotava tutto e sapeva tutto. Qualcuno ha detto “…di solito impiego almeno una settimana per preparare un buon discorso improvvisato”; non so quanto tempo la vivace intelligenza di Alex gli richiedesse per preparare i suoi discorsi improvvisati. Certo nel suo lavoro politico e nei suoi discorsi mai nulla è stato improvvisato.

Anche le battute non erano frutto del caso o superficiali giochi di parole, ma studiate interlocuzioni per attirare l’attenzione, ricercati aforismi per sintetizzare un concetto, sempre usate con arte per dare efficacia alla parola.

L’avevo visto affaticato nell’ultimo incontro e, non era mai successo, mi aveva parlato della sua salute. Mai però avrei pensato di essere io qui oggi a scrivere un ricordo per Alex; già me lo indicava l’anagrafe e poi me lo suggeriva la curiosità, quella di leggere io il Suo ricordo su di me!

Caro Alex, sull’altra riva quando ci rivedremo mi dirai come lo avresti iniziato quel ricordo!

Renzo Respini

In cima