Arte

Artissima 2020, Zehra Doğan vincitrice del Premio Carol Rama

Zehra Doğan è la vincitrice della prima edizione del Premio Carol Rama, sostenuto dalla Fondazione Sardi per l’Arte, partner di Artissima sin dal 2014. Il premio viene assegnato all’artista che meglio interpreta attraverso la propria ricerca l’ideale di creatività femminile non-convenzionale e di libertà artistica che le opere e la personalità di Carol Rama incarnavano e trasmettevano con straordinaria forza. L’artista è presentata dalla galleria Prometeogallery di Milano e Lucca.

Il premio è stato conferito da una giuria internazionale composta da Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini di Venezia; Bart van der Heide, direttore del Museion Museo D’Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano; e Kathryn Weir, direttrice del Museo Madre – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli, con questa motivazione:
La giuria assegna all’unanimità la prima edizione del Premio Carol Rama by Fondazione Sardi per l’Arte a Zehra Doğan, per la straordinaria capacità del suo lavoro di tradurre un’esperienza fortemente contestualizzata, attingendo a molteplici eredità estetiche. In relazione con l’opera di Carol Rama e con l’intenzione del Premio di trasmettere la sua idea non convenzionale di creatività e libertà artistica – fortemente influenzata dalla sua posizione di donna della sua generazione in Italia – la giuria ha trovato una risonanza nell’approccio artistico di Doğan e in particolare nella sua appropriazione strategica di materiali trovati dall’ambiente circostante“.

Zehra Doğan è co-fondatrice di JINHA, la prima agenzia di stampa curda tutta al femminile. Nel 2016, dopo aver postato su Twitter un disegno in cui reinterpretava sarcasticamente la conquista della città curda di Nusaybin da parte dei turchi, è stata arrestata e incarcerata per incitazione al terrorismo. La reclusione l’ha segnata al punto da convincerla a scegliere l’arte per comunicare con urgenza i suoi stati d’animo.
L’artista è presente nella mostra Stasi Frenetica di Artissima presso il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino con l’opera Kurdistan 2 (2020), dove il suo segno grafico, rapido e cangiante testimonia su grandi mappe l’eredità dell’esperienza del carcere per mezzo di materiali alternativi come tè, sangue mestruale, rucola o succo di curcuma.

Oltre a un riconoscimento in denaro, il premio offre all’artista selezionata l’opportunità di attivare un dialogo progettuale con la Fondazione Sardi per l’Arte e con l’Archivio Carol Rama nel corso del 2021.

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