Cultura

«Ascoltare musica folk significa saper andare alle radici»

Torna il LocarnoFolk Festival nella magnifica cornice del Parco di Orselina. Domani, 16 agosto, inizierà un emozionante viaggio di tre giorni, dalla Turchia all’Ungheria, sulla rotta dei Balcani, alla scoperta delle sonorità, delle danze, dei cibi e delle culture variopinte che ne fanno parte.

Cimbaliband

«Quest’anno – ci spiega la Direttrice artistica del Festival, Barbara Knopf – abbiamo deciso di riproporre tre serate di fila, non più solo due. Per i concerti e i film l’entrata è ad offerta libera. Dal 2016 siamo nella suggestiva cornice del Parco di Orselina, contesto che valorizza il fascino della tematica scelta: la musica, o meglio le musiche, della Penisola balcanica. Sono melodie molto affascinanti e coinvolgenti, che abbracciano un repertorio molto vasto. Durante il Festival vogliamo dare un assaggio di questa varietà partendo dalla Turchia e arrivando in Ungheria. È un percorso molto attuale, anche perché queste terre per secoli sono stati luoghi di migrazione».

«Il Festival», continua la direttrice, «piace perché, da sempre, combina musiche etniche, dunque la tradizione, con una reinterpretazione in chiave moderna. Non ospitiamo per questo gruppi folkloristici in costume, bensì musicisti che sanno rileggere la tradizione, componendo musiche anche molto ballabili». Durante i tre giorni, oltre ai concerti, verranno proposti anche dei workshop di danza. Un’esperienza per questo a tutto tondo con concerti serali, stage pratici, proiezioni e food stand.

Ma cosa ci può rivelare, per finire, la musica di un popolo? «Ci trasmette la sua anima, le emozioni, i sentimenti ma anche le preoccupazioni e le aspirazioni della gente, che si tramandano di generazione in generazione. Ascoltare e apprezzare musica folk significa essere capaci di andare alle radici, dove tutto è cominciato, pur nella consapevolezza che la musica evolve nel tempo con il suo popolo, non è mai statica».

Nella serata d’apertura, al pubblico verrà offerta la melanconia ma anche la passione del blues balcanico con le canzoni della band di Sarajevo Divanhana, mentre il percorso musicale della seconda serata porterà gli spettatori da Istanbul a Budapest con le band Light in Babylon e Cimbaliband. I primi uniscono il folk urbano della capitale turca e la tradizione sefardita del Mar Nero, sonorità gitane e ritmi balcanici. I secondi, guidati dal virtuoso e rockeggiante cimbalom, propongono un mix di musica magiara, rom e balcanica.

La terza e ultima serata sarà invece all’insegna della danza. Il gruppo balcanico-svizzero Ssassa, che da decenni si dedica alle tradizioni musicali Rom di tutta l’area mediterranea e della Penisola balcanica, lascerà che si ballino le danze imparate durante lo stage pomeridiano condotto da Corinne Bühler, insegnante specializzata nelle danze popolari internazionali. Nello stesso pomeriggio ci sarà anche uno stage di canto balcanico con Camilla Barbarito, cantante e performer milanese. A chiudere il festival saranno il chitarrista e cantautore croato Branko Galoic e la sua Skakavac Orkestar, che hanno scalato le classifiche europee di world music con il loro mix trascinante di gipsy jazz, ska e pop.

Il programma completo del LocarnoFolk Festival 2018 si trova su: www.locarnofolk.ch.

Per informazioni: info@locarnofolk.ch

                                                                                                                                                        Laura Quadri

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