Locarno Film Festival

Atmosfere Pavesiane nel film di Laura Luchetti

Il film La bella estate, della regista Laura Luchetti, liberamente ispirato al romanzo di Cesare Pavese, sa restituire e trasporre alcuni tratti della forza narrativa del romanzo. È risaputo che di un libro possono passare nel film solo alcuni elementi e non necessariamente tutti. Infatti i rapporti di forza tra i protagonisti, le inquietudini, i tormenti, l’innocenza di Ginia (Yle Yara Vianello), la scaltrezza di Guido (Alessandro Piavani), la tenerezza sorniona di Rodriguez (Nicolas Maupas) e la trasgressività di Amelia (Deva Cassel, figlia di Vincent Cassel e Monica Bellucci) nel film sono più miti di quanto lo siano nel romanzo, nel quale le differenze caratteriali si delineano in modo piuttosto marcato e scisso. La scena iniziale tratteggia il temperamento provocatorio di Amelia che si tuffa da una barca, mezza nuda, per raggiungere gli altri sulla riva. Nel film Gina perde la verginità con Guido, il pittore, per poi dichiarare il suo amore ad Amelia, che contraccambia. Pavese nel romanzo, lascia intravvedere l’omosessualità latente tra le due ragazze, mentre nel film è più esplicitata, diventando la parte preponderante  dello sguardo moderno.

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