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Babel Prefestival: Festa della lettura fuori dai canoni

In occasione dell’imminente edizione di Babel 2019, Non parlerai la mia lingua, Babel TESS propone un prefestival che riunisce 15 esponenti del cosmo culturale della Svizzera italiana in una festa della lettura che invita a riscoprire opere dimenticate dal canone letterario, svalutate e criticate, ignorate e sepolte. L’appuntamento è per sabato 31 agosto 2019 alle 17:30 in Galleria Benedettini a Bellinzona. Tra gli ospiti, autori come Laura Accerboni, Paola Colotti, Marko Miladinovic e Alberto Nessi, traduttori come Anna Allenbach, Yari Moro e Fabio Zucchella, e rappresentanti di manifestazioni e associazioni culturali come Chiassoletteraria (Sebastiano Marvin e Zucchella), il Teatro del Tempo (Mario Pagliarani), la Scuola Yanez (Marica Iannuzzi) e la Federazione Svizzera dei Sordi (Pietro Celo), oltre che di due archivi (l’Archivio audiovisivo di Capriasca e Val Colla con Katia Piccinelli, e la Fonoteca Nazionale con Alessia Peterhans) e un museo (il Museo Vela, con Colotti).

Babel 2019 (12-15 settembre) è un’edizione su linguaggi immaginati e inauditi, sprezzati e silenziati. E allora, ad anticipare il festival, il suo satellite ticinese Babel TESS ha chiamato scrittori, traduttori, insegnanti (Mila Contestabile), poeti, giornalisti, mediatori culturali (Cristina Foglia), archivisti, lettori, fumettisti e musicisti della Svizzera italiana a scegliere un’opera esclusa dal canone dei classici e farla riscoprire. Saranno letti testi di Innocente Bianconi, Ted Chiang, Silvio D’Arzo, Roald Dahl, Piera Degli Esposti & Dacia Maraini, Anna Kim, Primo Levi, Irene Marcionetti, Enrico Pea, Grisélidis Réal, e Goliarda Sapienza.

Il canone è un meccanismo che ha aiutato a salvaguardare e tramandare opere attraverso i secoli, ma anche una macchina che, procedendo per esclusioni, ha assecondato via via la visione del mondo dominante in epoche e luoghi specifici. E sebbene la distanza temporale ci aiuti a mettere in discussione le concezioni che hanno costituito il canone occidentale, queste non smettono di dare forma al nostro rapporto con la letteratura. Così, a tutt’oggi le scrittrici restano presenze rare nelle storie letterarie, e solo di recente le liste dei capolavori della letteratura hanno iniziato a prendere in considerazione ciò che accade – ed è accaduto – fuori dall’Occidente. Ci sono poi opere che dal canone sono state escluse perché affrontano temi considerati “intoccabili” nel contesto in cui sono state scritte (dall’omosessualità ai diritti delle minoranze), e altre ancora tralasciate perché ricondotte a generi o dimensioni considerati a priori minori: gialli, storie di fantascienza, libri per ragazzi, albi illustrati… E poi c’è il vasto campo delle arti che tangono la scrittura, aprendo la strada alla discussione sulla “canonizzabilità” dei lavori che ne nascono: dalle canzoni passibili di Nobel ai fumetti che assediano la cinquina dello Strega.

Per maggiori informazioni: tess@babelfestival.com | Sara Groisman, coordinatrice di TESS: +41 79 458 7920.

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