Teatro

Caligola(s)concerto

Sabato 12 gennaio alle 20:45 e domenica 13 gennaio 19 alle 17:00 presso il Teatro il Cortile di Lugano si terrà CALIGOLA(S)CONCERTO, recital da Albert Camus, con voce recitante

Caligola concerto e Caligola sconcerto. Due modi per definire questo spettacolo. Il primo per la forma, il secondo per il contenuto. La voce come unico strumento al servizio del testo. La voce dell’attore e quella degli strumenti. Voci che si incontrano, si scontrano, si sovrappongono e si accompagnano, con l’unico intento di restituire la grandezza di un’opera in cui il protagonista, giovane imperatore romano, dopo la
morte della sorella e amante Drusilla, scopre una verità semplice e terribile: gli uomini muoiono e non sono felici (…). Si rende conto dell’inutilità della vita. L’intera speranza del mondo, rappresentata dall’amore per Drusilla, si sfalda e la riconciliazione col mondo non
può più esistere; Caligola accetta allora la lotta fra sé e la propria vita, fra sé e il mondo. Tutto è menzogna e la sola verità è la ricerca dell’impossibile. Il dramma si presenta come un incalzante, severa e disordinata elaborazione del lutto, che dal particolare della relazione amorosa giunge a stabilire leggi universali. Caligola sente giusto che tutti capiscano che la morte è insensata. Vuole erigersi a simbolo della morte e dell’unicità della vita. Diventa
imperatore-peste-rivoluzione. Ma quella che viene additata come crudeltà altro non è che la follia d’amore, disperata, incontrollabile e irrefrenabile, di chi ha perduto la perfezione dell’istante, la gioia della condivisione del sentimento, e si trova, solo e poco più che ventenne, a governare una società e un sistema in cui non crede.

“(…) Mi strofina il dito nel palmo della mano. Mi chiama bella mia. Mi
tasta il sedere. Inammissibile. Basta, deve morire. Ha confiscato tutti
i tuoi beni, Patrizio. Ha ucciso tuo padre, Scipione. Ha rapito tua
moglie, Ottavio, e l’ha messa a lavorare nel suo bordello. Ha ucciso tuo
figlio, Lepido. Avete ancora dei dubbi? È un depravato. Un cinico. Un
commediante. Un impotente. Me l’ha detto mia moglie! (…) Se ci ha reso
la vita insopportabile non è certo per le sue oscenità, per le sue
crudeltà, per i suoi delitti, ma perché passioni più alte e più
mortali lo sorreggono. Attraverso Caligola, per la prima volta nella
storia, la poesia provoca l’azione e il sogno la realizza. Lui fa ciò
che sogna di fare. Lui trasforma la sua filosofia in cadaveri. Voi dite
che è un anarchico. Lui crede di essere un artista. Ma in fondo non
c’è differenza. Se c’è un solo individuo puro, nel male o nel bene, il
nostro mondo è in pericolo. Ecco perché Caligola deve morire.”

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