ChiassoLetteraria

ChiassoLetteraria 2021, grande successo per il Festival Internazionale di Letteratura

Grande partecipazione per la 15ª edizione di ChiassoLetteraria, Festival Internazionale dedicato alla Letteratura, che ha visto numerosi lettori e lettrici prendere parte a questo appuntamento culturale con la voglia di condividere spazi e idee. Molti anche coloro che hanno “sfruttato” la piattaforma streaming.

ChiassoLetteraria calcola un afflusso attorno al 50% rispetto all’ultima edizione, un dato molto bello e importante, per chi guarda i dati, e un segno fortissimo rispetto al progetto generale. I momenti più seguiti sono stati gli incontri con Leonardo Caffo, Andri Snær Magnason e Pietro Martinelli. Altissimo gradimento, in termini numerici ed emotivi, per il concerto del 1 settembre con Chemirani Ensemble e l’attrice Silvia Grande, che leggeva poesie di Forough Farrokhzad. Insomma, palpabile e diffusa è stata la voglia di tornare a condividere letteratura, dialoghi e cultura, nel flusso continuo di persone nelle sedi storiche di ChiassoLetteraria.

Questi giorni sono stati anche l’occasione di guardare e ascoltare alcune pagine oscure della storia elvetica – ‘gli scheletri’ di cui ha parlato il coordinatore, Marco Galli, all’inaugurazione del festival – quella legata al progetto Kinder der Landstrasse, di Pro Juventute, trattato attraverso l’opera dell’autrice svizzera Mariella Mehr; quella legata agli internamenti amministrativi (Begoña Feijoó Fariña, Matteo Beltrami, Luca Brunoni) e quella dei bambini invisibili (Vincenzo Todisco, già ospite a maggio).

Toccando il tema del proibito non si può che pensare al campo dell’ecologia e agli ammonimenti che vengono dalla letteratura (Andri Snaer Magnanson, Siri Ranva Hjlm Jacobsen). Se per David Szalay, autore di romanzi dedicati alle relazioni umane, «il pianeta proibito è quello in cui stiamo vivendo», si può dire che per altri ospiti del festival ad essere ‘proibiti’ erano – più che luoghi – argomenti quali la maternità (Alessandra Sarchi), la transessualità (Giovanna Cristina Vivinetto), la proprietà (Lionel Shriver). Importanti anche i segnali di resilienza (quando non resistenza): Pietro Martinelli, Maria Grazia Calandrone, Siri Ranva Hjelm Jacobsen e Itamar Vieira Junior. Spazio anche a territori poetici (Stefano Pini, Cristiano Poletti, Stefano Raimondi), a dialoghi tra autrici sul tema della maternità (Barbara Schibli e Maria Rosaria Valentini), a scritture che superano i confini della malattia e del corpo, come nel caso del ‘cosmopolita’, ma svizzero d’origine, Philippe Rahmy, un autore tutto da scoprire, o che arrivano a farsi libro attraverso messaggi Whattsapp scritti da un’isola australiana, come nel caso di Behrouz Boochani. Non sono, infine, mancati momenti di intrecci tra parole e musica (con la violinista russa e autrice Natasha Korsakova) e di puro ritmo, come nell’avanspettacolo di poesia orale e prestante, il Ticino Poetry Slam, a cura di Marko Miladinovic.

«Il clima legato alla pandemia e il sistema di prenotazioni non hanno scoraggiato gli amanti della letteratura dal venire a ChiassoLetteraria – afferma Marco Galli, coordinatore del festival – Molta è stata la soddisfazione, la si leggeva nei sorrisi e negli sguardi, di riprendere, grazie alla letteratura, a ricominciare a sognare e a desiderare come soggetti, ma anche come comunità. È forse questo il messaggio più importante, o il senso, di organizzare un festival di letteratura oggi: condividere spazi animati dal desiderio».

 

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