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ChiassoLetteraria, Shirin Ebadi apre l’edizione “dissidente”

La diciassettesima edizione di ChiassoLetteraria, in programma dal 9 al 14 maggio 2023, avrà come titolo L’ultimo spenga la luce. Ispirato a un graffito berlinese – Der Letzte macht das Licht aus – che ha accompagnato la caduta del muro, il titolo rimanda al tema della dissidenza intesa come opposizione consapevole ai totalitarismi e via nonviolenta in difesa dei diritti delle persone e del pianeta. «A volte si raggiunge un punto in cui non è più possibile trasformare la realtà. Bisogna allora abbandonare quella vecchia e crearne una nuova», si legge in una nota del festival. La dissidenza è anche ragione d’essere di certa (grande) letteratura, in contrasto con i modelli dominanti. ChiassoLetteraria vuole così rendere omaggio ai tanti autori e autrici che con la loro scrittura e il loro impegno lottano senza compromessi per un mondo migliore e per maggiori equità e giustizia. Il tema della dissidenza sarà investigato dal punto di vista socio-politico, ecologico, culturale, letterario ed esistenziale grazie alla partecipazione di una trentina di ospiti.

Ad inaugurare la nuova edizione, venerdì 12 maggio alle ore 18.30, sarà la premio Nobel per la pace 2003, l’avvocata iraniana Shirin Ebadi, cui verrà consegnata per l’occasione la medaglia cittadina, massima onorificenza della Municipalità di Chiasso per i suoi meriti a difesa dei diritti delle donne e dei bambini iraniani. Nata in una famiglia musulmana in Iran, Ebadi è diventata la prima donna presidente del tribunale della città di Teheran nel 1975. Dopo aver prestato servizio per diversi anni alla carica, Ebadi fu costretta a dimettersi dopo la rivoluzione del 1979 e non le fu permesso di praticare la legge fino al 1993. Da quando riprese la sua pratica legale, Ebadi ha difeso gratuitamente un numero impressionante di persone perseguitate e torturate dal regime iraniano. Per questo, ha subito la detenzione ed è stata a lungo minacciata da emissari del governo. È fondatrice e leader di diverse importanti associazioni umanitarie (come l'”Associazione per il sostegno ai diritti dei bambini” nel 1995 e il “Centro di difesa dei diritti umani” nel 2001). Nel novembre 2009 la polizia di Teheran ha fatto irruzione nel suo appartamento picchiando il marito e sequestrando il premio Nobel per la pace. All’epoca dei fatti, Ebadi si trovava a Londra da giugno, in un esilio autoimposto per sfuggire a un mandato d’arresto, arresto che si sarebbe potuto eseguire al suo ritorno in patria. Ha pubblicato diversi saggi autobiografici e di denuncia quali Il mio Iran. Una vita di rivoluzione e speranza, La gabbia d’oro, Finché non saremo liberi. Iran, la mia lotta per i diritti umani. Oggi vive in esilio in una località segreta ma continua a battersi per l’uguaglianza di genere in tutte le parti del mondo dove i diritti delle donne vengono quotidianamente calpestati.

Il programma completo di ChiassoLetteraria 2023 sarà annunciato ad aprile.

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