Teatro

Confermata la chiusura de Il Cortile. Emanuele Santoro cerca nuovi spazi

Il Cortile di Lugano-Viganello.

Era nell’aria, se n’era dato annuncio già la scorsa estate, ma la conferma definitiva è arrivata lo scorso 20 marzo. Il Cortile di Lugano-Viganello deve chiudere per lasciare spazio ad un nuovo progetto edilizio.

Il Cortile è (era) un piccolo teatro da settanta posti a sedere che Emanuele Santoro, attore e regista, ha ideato e realizzato a sue spese trasformando un magazzino preso in affitto. Da allora ha proposto stagioni teatrali, rassegne (SOLOinscena), corsi di teatro per bambini (i microattori), laboratori teatrali per adulti. È stato sede stabile della e.s.teatro (compagnia di Emanuele Santoro) e ha dato la possibilità a tante compagnie locali di esibirsi e di lavorare alle proprie produzioni. Per anni è anche stato una delle sedi ufficiali del Festival internazionale del teatro. Nel tempo, unitamente alla compagnia e.s.teatro, si è inserito nel tessuto culturale di Lugano coinvolgendo migliaia di spettatori che hanno seguito con fedeltà la programmazione, e diverse centinaia di bambini e ragazzi che hanno frequentato l’attività didattica. Ed è qui che, nel corso di quindici anni, Santoro ha potuto presentare una quarantina di nuove produzioni, tra spettacoli teatrali e recitals, con quella che è stata definita compagnia storica della Citta di Lugano. Uno spazio che la stampa ha definito «Luogo di culto per un teatro di qualità» (GdP) e «Uno dei cuori pulsanti della cultura luganese» (Rete2 RSI). Un piccolo teatro che da subito si è contraddistinto per personalità, qualità delle proposte e chiarezza d’intenti.

«Hai già un’alternativa? Un nuovo posto dove poter continuare?», è la domanda che Santoro si è subito sentito rivolgere da spettatori e stampa non appena trapelata la notizia. «Purtroppo ancora no. Ho inoltrato una richiesta alla città, vediamo come andrà. Mi muovo su più fronti, didattica, già dal 1994, e produzioni teatrali affiancate dai recitals che da subito hanno appassionato molto il pubblico e la critica. Il passaggio naturale sarebbe far assorbire dalla città queste proposte con soluzioni da valutare insieme. Il LAC, per esempio, è un polo culturale cittadino. Un polo, per definizione, è (dovrebbe essere) un punto di convergenza, un luogo in cui i cittadini dovrebbero poter vedere e conoscere, oltre agli spettacoli teatrali, di danza, mostre e concerti “importati”, anche le produzioni professionistiche locali, della città di Lugano, cioè quelle che gli stessi cittadini sostengono grazie al contributo annuale accordato dalla Città».

L’attore e regista Emanuele Santoro. 

«Il Cortile e la e.s.teatro sono della Città di Lugano – continua Santoro – quindi, seguendo questo spontaneo ragionamento, che, come gli spettatori che hanno seguito il mio lavoro in questi anni, ritengo anche logico, razionale e concreto, sono convinto che le persone di riferimento, gli addetti ai lavori dell’istituzione cui è stata sottoposta la questione, sapranno valutarla con attenzione e dare la giusta risposta. Sono positivo, la chiusura del Cortile non mi avvilisce. È stata un’iniziativa che ha contribuito alla proposta culturale cittadina, ne sono ovviamente orgoglioso, ma credo anche nei cambiamenti. “Tenersi pronti è tutto”, diceva Amleto. Lui pensava alla morte, io alla vita, e mettendo per un attimo da parte il teatro, penso al particolare momento storico, a questa rinascita che tutti sentiamo dovrà avvenire a livello globale, su tutti i fronti. “Se soltanto tutti lo volessimo, tutto potrebbe andare a posto in un solo momento”, dice l’uomo ridicolo di Dostoevskij. Forse tutto no, purtroppo non nutro questa sconfinata e incondizionata fiducia nell’uomo, e dico purtroppo, ma qualcosa può e deve cambiare. Speriamo».

Il sito del Cortile resterà attivo ed è lì che si potranno avere informazioni sull’evolversi della situazione e sui futuri spettacoli di Emanuele Santoro, dove e quando avranno luogo. Tra questi, le repliche di Uno nessuno e centomila di Pirandello, e i recitals su Amleto e Medea.

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