Politica culturale

Coscienza Svizzera auspica misure più diversificate per il plurilinguismo elvetico

Coscienza Svizzera – il gruppo di riflessione apartitico che mira a tener vivi senso civico e sensibilità verso le sfide di una Svizzera in cammino, in particolare offrendo un contributo alla difesa e al promovimento delle diverse identità, lingue e culture presenti nel Paese – ha preso posizione, insieme alle principali organizzazioni attive nel campo delle lingue e della comprensione in Svizzera, sul messaggio della Confederazione sulla Cultura 2021-2024. Queste si felicitano per la continuità proposta dal nuovo Messaggio e in particolare per i capitoli riservati alla coesione sociale e agli scambi linguistici.
Per favorire una visione positiva del plurilinguismo svizzero, Coscienza Svizzera e le altre organizzazioni chiedono però più trasversalità e misure di sensibilizzazione più diversificate. Nella loro presa di posizione esse confermano la loro volontà di voler continuare a lavorare in modo coordinato con a Confederazione.

In merito alla proposta della Confederazione si evidenzia che la conferma della coesione sociale come asse principale è recepita positivamente. La comprensione fra le comunità linguistiche riveste un ruolo maggiore ed è essenziale far evolvere le attitudini nei confronti del plurilinguismo e delle lingue minoritarie in Svizzera. Attualmente si costata uno scollamento tra i principi espressi nella legge e la realtà vissuta. In quest’ottica, gli scambi linguistici e la diffusione della creazione artistica sono delle misure importanti. Inoltre un’azione trasversale riguardante l’insieme della società è ritenuta necessaria.
In modo più dettagliato, nella presa di posizione si afferma che il mantenimento della partecipazione culturale come asse principale è condiviso: essa permette l’espressione della diversità culturale nel nostro paese.
Si invita inoltre a prendere in considerazione le lingue come elemento maggiore nella riflessione sulla digitalizzazione. Le pratiche linguistiche sono direttamente influenzate dall’evoluzione digitale. Inoltre, il considerare le lingue sin dalla concezione strategica permette di definire i contenuti numerici in modo inclusivo e di riflettere la ricchezza creativa della Svizzera.
Nella presa di posizione vi sono osservazioni in merito a una concreta politica di scambi culturali, che richiede mezzi conseguenti e statistiche attendibili. Le organizzazioni firmatarie auspicano una strategia coerente. Esse invitano i Cantoni a sostenere queste misure con convinzione in modo di permettere dei concreti miglioramenti in questo campo. Lo scambio scolastico non può da solo assicurare una migliore comprensione culturale e linguistica in Svizzera. Inoltre i soggiorni linguistici per l’italiano e il romancio, iscrivendosi in termini generali come prolungamento dell’insegnamento in classe, sono sfavoriti in rapporto al francese e al tedesco poiché poco insegnati nelle altre regioni linguistiche.
In quest’ottica le organizzazioni firmatarie auspicano l’adozione di una varietà di modelli di scambio. Il rafforzamento delle misure di scambio in favore di chi ha già terminato l’obbligo scolastico è condiviso.
Le organizzazioni invitano pure la Confederazione a una maggior coerenza, da un lato, tra la sua politica degli scambi e, dall’altro, le esigenze linguistiche definite nel settore della formazione professionale.

Un capitolo importante è dedicato anche alla promozione dell’italiano e del romancio. Vi si afferma che i principi e le misure proposte sono valutati positivamente, con la riserva dei limitati mezzi stanziati per permetterne la concreta attuazione.
Uno squilibrio esiste tra gli obiettivi presentati a livello federale e l’offerta esistente nei Cantoni a favore dell’italiano e del romancio. Una maggiore armonizzazione fra l’azione dei cantoni e quella della Confederazione, come pure lo sviluppo di modelli alternativi d’insegnamento, sono auspicati per una realizzazione ottimale degli obiettivi di tutela e di promozione di queste due lingue minoritarie.

La volontà di una messa in rete degli attori in vista di una migliore efficacia è condivisa dalle organizzazioni firmatarie. Esse sono preoccupate che la nuova politica di sostegno possa mettere in difficoltà i progetti che hanno dato fin qui buona prova e chiedono quindi di essere coinvolte nel processo di riesame dei criteri di sostegno.
Le organizzazioni firmatarie sostengono inoltre che la diffusione della creazione artistica nel nostro paese sia importante per la coesione nazionale e che le misure previste in quest’ambito sono condivise.
In quest’ottica sarebbe auspicabile che le grandi creazioni artistiche sostenute dalla Confederazione siano fruibili nelle lingue ufficiali.

Da ultimo, una misura essenziale in favore della diversità linguistica svizzera è quella di garantire la coerenza del sistema formativo dall’inizio della scolarità agli studi superiori, in particolare con il mantenimento delle cattedre universitarie riferite alle lingue nazionali. Una collaborazione interdipartimentale nell’amministrazione federale è quindi auspicata.

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