La magia della terza serata di Tutti i Colori del Giallo 2025
Cosa ci vuole, si sa.
Per conquistare il pubblico servono ispirazione, stile e un filo logico che tenga tutto insieme. E nella terza serata della ventunesima edizione di Tutti i Colori del Giallo, al Cinema Lux di Massagno, c’era tutto questo – e anche qualcosa di più.

Luca Crovi con Barbara Baraldi (Foto: Sabrina Montiglia)
La protagonista indiscussa è stata Barbara Baraldi, attesissima ospite della serata, autrice della saga bestseller dedicata alla profiler Aurora Scalviati. Un personaggio che ha stregato migliaia di lettori – e anche noi – con la sua forza, la sua oscurità e la sua vulnerabilità. Aurora è un paradosso vivente: da una parte vorresti proteggerla, abbracciarla nei suoi silenzi, dall’altra sai che la manderai in prima linea, perché è la testa d’ariete, la più tosta, la più ruvida, la più vera. La dura più dura che c’è. E la Baraldi, con il suo stile magnetico e potente, ce l’ha fatta amare sin dalle prime righe.

Barbara Baraldi firma le copie dei suoi romanzi (Foto: Sabrina Montiglia)
Reduce dalla vittoria del Premio Elsa Morante 2025 per la sceneggiatura dell’albo illustrato Jenny, Barbara Baraldi ha raccontato al pubblico il suo percorso creativo, le sue ispirazioni e le sue muse letterarie. Baraldi si è detta fiera di essere «una nipotina di Carolina Invernizio», pioniera del giallo italiano, ma ha anche riconosciuto il debito verso Elsa Morante: «Io ho letto L’isola di Arturo e me ne sono innamorata. È un romanzo di formazione con una forza primitiva, carnale, che sento vicina alla mia scrittura.»

Teo Lorini intervista Barbara Baraldi (Foto: Sabrina Montaglia)
Ma la sua storia personale è fatta da due nonnine alla «Arsenico e vecchi merletti» che l’hanno allevata a suon di fiabe inquietanti e memorie di guerra e bambole di porcellana spiritate, «o diventavo scrittrice di thriller… o una vita di psicanalisi». L’ultima domanda di Teo Lorini sulla paura ci ha svelato un adagio che ben conosciamo e che applichiamo tutti nella vita reale: «La paura nei film, nella letteratura, ci permette di allenarci alla paura della realtà e affrancarci da essa.»

Claudio Simonetti e i Goblin sonorizzano live il film cult di Dario Argento Profondo Rosso (Foto: Sabrina Montiglia)
La serata è poi esplosa con emozioni forti grazie alla proiezione di Profondo Rosso, il capolavoro di Dario Argento, sonorizzato in diretta da Claudio Simonetti e i Goblin. Una performance dal vivo che ha riportato tutti dentro le atmosfere ipnotiche e disturbanti del grande cinema di genere. I colpi della batteria hanno fatto saltare sulla sedia più di uno spettatore.

Barbara Baraldi e Claudio Simonetti a Tutti i colori del giallo 2025 (Foto: Sabrina Montiglia)
Un applauso speciale va al direttore artistico Luca Crovi, che in questa edizione ha saputo intrecciare generi, suggestioni visive, musica e – novità di quest’anno – anche una sapiente dose di commedia storica, con la presenza del grande Signore Cochi Ponzoni, regalando al pubblico un mosaico di emozioni e sorprese.
Infine, come da tradizione, la giornata si è conclusa con una cena a tema romano con il Grotto Valletta, dove autori e lettori si sono ritrovati in un clima conviviale, a ribadire che anche la cultura – come la cucina – è fatta per essere condivisa.
Un grazie di cuore a tutti: al pubblico fedele e caloroso, alle maestranze instancabili e a chi, ogni anno, rende possibile questa magia gialla.
Ci vediamo l’anno prossimo. Ma occhio agli angoli bui.
Dalle vostre croniste buone letture!
Lidia Vaime e Maria Ferro
Il Rifugio Letterario
