Impressioni di una crisi

Da Praga – Ma la cura siamo noi!

Non sarà mai un decreto governativo, la riapertura di un negozio, il riavvio delle scuole o del proprio impiego lavorativo o più in generale una data che decreterà la morte del Covid-19. Non sarà una combinazione di giorno e mese che disattiverà il carico virale che turba il mondo intero. Molti governi hanno predisposto aiuti alle imprese e alle famiglie – la Repubblica Ceca è uno di questi –, ma tocca a tutti i cittadini continuare a fare la propria parte anche nel post-lockdown.

In altre parole, ogni singolo individuo dovrà impegnarsi a convivere con una malattia di cui per ora non esiste vaccino e di cui non è stato sviluppato un enorme tasso di immunità. Ognuno di noi può fare la differenza: in questo periodo più che mai – e si parla di mesi, non di giorni – se davvero si tiene a se stessi, ci si protegge e si adotta con le necessarie misure di protezione quando si è a contatto con gli altri.

Non è ancora chiaro se sarà la mascherina il device sanitario più idoneo da adottarsi al “vivere civile” nel medio-lungo periodo. Di fatto, i contatti sociali e tutta la fisicità a cui molti sono affezionati anche in pubblico dovranno saltare ancora per un bel po’. Passeggiate per mano, sbaciucchiamenti o strusciamenti nei centri cittadini potrebbero diventare più rari proprio come conseguenza della necessità di “stare lontani”.

Ed è proprio quella distanziazione sociale – che impone quasi una schizzinosità autodifensiva – che, ancora per un po’ di tempo, potrà scongiurare l’arrivo di una nuova ondata del nemico invisibile. Lui, che non rispetta le date imposte dai governi o le tanto celebrate frontiere e barriere internazionali. La soluzione siamo noi: ognuno, come sempre nella vita, ogni singolo, ogni individuo farà la differenza. La nostra cura siamo noi.

Amedeo Gasparini

www.amedeogasparini.com

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