Impressioni di una crisi

Da Praga – Studenti in quarantena: svago o studio?

Pare che in Repubblica Ceca le scuole riapriranno in settembre, ma non c’è ancora nulla di ufficiale. Agli studenti che pensavano: “Bene, la scuola è finita, andiamo in pace” (pronti a spararsi quella serie tv che non erano riusciti a vedere su Netflix per via del grave dello studio) c’è una brutta notizia. Quella riguardante i “compitini” aggiuntivi. A tutti i livelli, dalle elementari alle medie, dal liceo all’università, gli studenti si trovano confrontati con una mole notevole di lavoro … Ad hoc! E in una modalità del tutto nuova.

I seminari e le lezioni universitarie che dovevano svolgersi in forma orale sono stati sostituiti da ingombranti “pdf” di decine e decine di pagine che riempiono i già intasatissimi desktop del computer. Doppio lavoro quindi: regolari letture di contorno previste per le lezioni e ora anche quelle di ripiego. Gli esami ci saranno, ma la confusione dettata dall’averli preparati senza essere andati a lezione o quasi non è proprio confortante.

Da sommare poi il fatto che alcuni studenti avvertono quasi una sorta di disagio a contattare il docente per chiedere chiarimenti: nonostante anch’egli sia nella stessa situazione dello studente, lavora da casa e dunque è nel suo privato. Non ricopre il ruolo pubblico che avrebbe a scuola: ne deriva dunque la “timidezza” di alcuni studenti nel chiedere informazioni.

La quarantena che tutti viviamo da settimane è anche una prova di maturità, specialmente gli studenti: come useranno il loro tempo a disposizione? Si porteranno avanti per la resa dei conti in giugno (gli esami) oppure daranno il via ad un intenso programma di fatti propri? In altri termini, saranno responsabili verso le mansioni scolastiche – che non sono sospese – o spalancheranno le porte al divertente cazzeggio?

Amedeo Gasparini

www.amedeogasparini.com

 

In cima