Letteratura

Dacia Maraini al FestivaLLibro: «Per me la scrittura è lotta alle ingiustizie»

Dacia Maraini.

La “diversità” non è un concetto “comodo”. Esiste, ad esempio, un “diverso” ingombrante, da mettere a tacere – secondo coloro che non ne apprezzano il valore – nella misura in cui ci rinfaccia la nostra presunta “normalità”, capace però anche di andare oltre la denuncia, per tracciare silenziosamente, con delicatezza, nuove vie percorribili. Quel “diverso”, insomma, che innova, leviga la pietra lentamente, muta le forme di strutture cristallizzate nel tempo, erode sicurezze troppo certe. È così che Dacia Maraini interpreta il tema della terza edizione del Festival del Libro muraltese, appunto la “diversità”, sollecitata dalle domande del prof. Renato Martinoni. La scrittrice, costretta a casa da una labirintite, interloquisce con il suo pubblico sull’ampio schermo calato sul palco del Palazzo dei Congressi cittadino. Può sembrare un limite, una distanza imposta, l’incrinatura che potrebbe minare alla riuscita della serata; invece, forse, è il segreto della sua riuscita. La Maraini si presenta, infatti, al pubblico muraltese più vivace e coinvolta che mai, ben decisa a fare in modo che il dialogo possa avvenire.

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