Poesia

Dalla cenere un bagliore di speranza. Le poesie di Samuel Köllner e Dario Meini

Al primo la voce viene prestata dal padre perché Dario da due anni non c’è più: un’overdose l’ha sottratto alla vita. Emozionato, incapace per la commozione di pronunciare davanti al pubblico del FestivaLLibro di Muralto anche solo una parola della poesia del figlio – perché, del resto, il coraggio di leggere per intero questi scritti lo ha trovato solo qualche giorno prima – spiega che in essa, forse, «non c’è niente da capire, ma solo qualcosa da ascoltare»: il coraggio e la sincerità di Dario nel confrontarsi per la prima volta con sé stesso e la verità, a fronte di reiterati tentativi di rifiutare la realtà e il proprio vissuto. Perché, sostanzialmente, ci spiega un genitore con l’immagine del figlio ancora davanti agli occhi, come se fosse presente nella sala con il pubblico, «si può fingere con tutto, ma non con la poesia». Il secondo, Samuel, anche lui tossicodipendente, legge invece le sue poesie – la voce tremante, una timidezza forse combattuta per la prima volta – mai lette pubblicamente, come mi confiderà alla fine dell’evento. Basterebbero questi stessi gesti, di una forza prorompente, per fare poesia.

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