Incontri

Due graphic novel arricchiscono le edizioni del Museo Vela

Sabato 27 novembre, alle ore 15.00, si terrà al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto la presentazione dei progetti editoriali che hanno riletto la vita e l’opera dell’artista attraverso il genere del graphic novel: Ti chiamavano Cenzín di Hannes Binder e Alberto Nessi e Il Cavo e il Pieno di Giuseppe Palumbo, pubblicati dal Museo in occasione del bicentenario della nascita di Vincenzo Vela. L’incontro con gli autori è organizzato in collaborazione con ChiassoLetteraria ed è moderato da Sebastiano Marvin, giornalista del settimanale Cooperazione. Ingresso libero.

Con Ti chiamavano Cenzín (in coedizione con Edizioni Casagrande), lo scrittore e poeta ticinese Alberto Nessi, premio svizzero di letteratura 2016, e l’illustratore zurighese Hannes Binder, noto per la tecnica dello scraper, ripercorrono le tappe dell’esistenza di Vela sulle orme di una delle sue opere più note, Le vittime del lavoro. Il fumettista italiano Giuseppe Palumbo, disegnatore – tra gli altri – di Diabolik e di Martin Mystere, si ispira invece allo Spartaco per una storia, quella di Il Cavo e il Pieno (in coedizione con Marco Lucchetti Art Gallery – Lugano), che affronta le battaglie dello scultore e s’interroga sul rapporto tra arte e potere.

Le due pubblicazioni sono un nuovo tassello dei progetti editoriali del Museo Vincenzo Vela per attualizzare l’opera e l’eredità culturale dello scultore ticinese. Nel 2020, il bicentenario della nascita di Vela ha rappresentato un’occasione preziosa per rileggere la poetica dello scultore e i suoi valori attraverso altri occhi, quelli degli artisti contemporanei. Poeti (con l’antologia in versi e in prosa Poeti per Vincenzo Vela), scrittori e saggisti (Jean Soldini e Matteo Terzaghi con i primi due Libelli) si sono cimentati con l’eredità del pensiero e delle opere di Vela (per un approfondimento v. L’Osservatore n.40/2021). Le pubblicazioni in occasione del bicentenario sono state completate dal monumentale Carteggio di Vincenzo Vela, edito dal Canton Ticino nella collana Testi per la storia della cultura della Svizzera italiana.

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