Mostra

Emilio Balli, il giramondo ticinese ispirato da Jules Verne

Sabato 22 aprile alle ore 16.00, si inaugura nel giardino del Museo di Vallemaggia la nuova mostra temporanea dedicata al giro del mondo intrapreso nel 1878-1879 da Emilio Balli (1855-1934), unico ticinese ad aver compiuto una spedizione di tale portata. Dopo i saluti di benvenuto del Presidente del Museo Elio Genazzi, e un’introduzione musicale con l’Ensemble di fiati della Filarmonica Valmaggese Three Czech Folk Songs, interverranno: Larissa Foletta, co-curatrice della mostra; Alessandro Botteri Balli, pronipote di Emilio Balli; Jean-François Staszak e Raphäel Pieroni dell’Università di Ginevra, co-curatori della mostra e autori della ricerca e Faire le monde. Primi giramondo e tour turistici del mondo (1869-1914), che sarà presentata il 7 settembre al Centro scolastico delle Scuole Medie di Cevio. Ad oltre 140 anni dal viaggio e a quasi 90 anni dalla morte di Emilio Balli, il Museo Valmaggia rende così omaggio al giramondo ticinese, grazie alla messa a disposizione e apertura dell’archivio di Emilio Balli, per anni accuratamente conservato da Alessandro Botteri Balli e Antonella Morlacchi, alla collaborazione della Facoltà di geografia e ambiente dell’Università di Ginevra, a Filippo Rampazzi, Direttore del Museo di Storia naturale di Lugano, per la parte relativa agli aspetti naturalistici, e all’architetto Annalisa D’Apice, per il progetto di allestimento dele sale.

          Emilio Balli

Di origine valmaggese, Emilio Balli nasce a Locarno il 27 aprile 1855. Ultimo di undici figli, frequenta il collegio dei padri barnabiti di Monza per poi proseguire gli studi in scienze naturali all’Università di Lovanio, in Belgio. Sin da subito si dimostra persona curiosa e attenta agli aspetti legati all’uomo e alla natura. Ispirato dalla lettura del libro, fresco di stampa (1872), di Julius Verne, Il giro del mondo in 80 giorni, viene attratto dalle inserzioni apparse sui giornali di un viaggio attorno al Mondo per studiosi. Dotato di grande spirito pionieristico, non esita ad iscriversi. La circumnavigazione durerà 472 giorni e non sarà priva di imprevisti. Si tratta di un’esperienza che affronterà con la maturità, la determinazione e la curiosità dello studioso, traendone il massimo profitto. Ce ne lascia una preziosa traccia grazie al meticoloso diario di viaggio, redatto tappa dopo tappa, alle lettere scritte ai fratelli, alle innumerevoli fotografie, oltre ad un notevole numero di cimeli raccolti, costituiti da collezioni di conchiglie, di erbe e fiori, di animali impagliati, di monete e di oggetti vari frammisti a souvenir acquistati nei vari “curios shop”. Al suo rientro, arricchito dall’esperienza vissuta, Emilio dedicherà la sua vita al Ticino e alla sua gente. Si distinguerà in particolare nei campi dell’archeologia, della numismatica e delle scienze naturali. Risulta fra i padri fondatori della Società ticinese di scienze naturali e sarà quindi precursore del Museo di Locarno, di cui sarà direttore per lunghi anni. Emilio Balli muore a Locarno il 29 novembre del 1934. È sepolto nel cimitero di Cavergno.

          La mostra

La sala introduttiva è dedicata alla figura di Emilio Balli e alle sue origini, e dunque alla sua storia familiare, costellata da un passato ricco di esperienze migratorie e di cariche politiche di rilievo, ma anche alle sue passioni: sin dalla più tenera età erborizza, raccoglie minerali e molluschi. Le sale successive portano il visitatore a ripercorrere alcune delle tappe più significative del viaggio: la traversata dell’America, le meraviglie del Giappone e il passaggio in Cina. Il tutto senza dimenticare il mezzo di trasporto, il veliero Junon, che scorta Emilio e i suoi compagni di viaggio attraverso l’oceano atlantico e tutt’attorno all’America del Sud. Prima di avventurarsi a scoprire la varietà dei cimeli riportati, vi è una sala che è dedicata alla nascita dei giri del mondo, e tutte le condizioni che li hanno resi possibili. A cominciare dai pilastri legati alla fantasia, come il capolavoro di Jules Verne. I souvenir di viaggio legati all’America sono principalmente documenti, biglietti da visita e numerosi prospetti delle varie linee ferroviarie, mentre quelli provenienti dal Giappone sono rappresentati da svariati cimeli tipici dell’arte nipponica. L’ultima sala al primo piano è dedicata alla Cina, di cui se ne ammira la storia e le tracce lasciate, come l’imponente Grande Muraglia e la produzione artigianale di porcellane, ma se ne disprezza la barbarità, nelle guerre e nei costumi. Proseguendo al piano sottostante la sala seguente è dedicata al viaggio nel suo insieme e ai vari cimeli collezionati provenienti da tutto il globo. Una vetrina è dedicata interamente ai souvenir naturalistici raccolti da Emilio. Nell’altro lato della sala una proiezione permette di rivivere i luoghi visitati da Emilio. Queste fotografie sono estratte dai quattordici album composti da Emilio al ritorno dal viaggio. Il percorso espositivo si conclude con un’apertura sul cammino di Emilio una volta rientrato a Marsiglia, i cimeli provenienti dal Museo cittadino a lui dedicato nel 1900 e dalla collezione di scienze naturali. Viene inoltre proposta l’intervista con la nipote di Emilio: il filmato lascia trasparire quanto questa figura sia ancora viva all’interno della famiglia e attraverso le generazioni.

Il giro del mondo di Emilio Balli (1878-1879) al Museo di Valmaggia con sede a Cevio, è visitabile dal 22 aprile 2023 al 31 ottobre 2024, dal martedì a domenica, festivi inclusi, dalle 13.30 alle 17.00. Aperto eccezionalmente lunedì 10 aprile, lunedì 1° maggio e lunedì 29 maggio 2023. Il vernissage si terrà il 22 aprile nel giardino della Sede 1 del Museo, a partire dalle ore 16.00; segue alle ore 16.45 un apertivo e una visita guidata all’esposizione, nella Sede 2 del Museo. In caso di pioggia l’inaugurazione si svolgerà alle Scuole Medie di Cevio, antistante il Museo. La mostra è illustrata con testi in italiano e tedesco; per il francese sono disponibili le relative traduzioni. Per maggiori informazioni visitare il sito del Museo di Vallemaggia.

In cima