I viaggi di Manuela

Entr’acte

Fra tutti gli esseri umani insopportabili – e lo sa Dio quanti ce ne sono! – i turisti sono i peggiori. Se sono inglesi, colonializzano il personale dell’albergo, se sono italiani pensano subito a penetrare nella vostra camera, e se sono tedeschi… be’, basta che lo siano. (Oscar Wilde)

Si sta ormai diffondendo una maggiore sensibilità nel viaggiare cercando di rispettare l’ambiente di evitare inquinamento e sprechi. È la ragione per cui il treno come mezzo di spostamento è ritornato in auge.

Anche le agenzie si fanno promotrici di questa educazione al turismo. Evitare ad esempio di farsi produttori di spazzatura nei luoghi altrui è un buon consiglio. Non si buttano le bottiglie di plastica, magari tornare al vecchio thermos potrebbe essere una idea. Addirittura se la propria destinazione è una spiaggia esotica si chiede di riportare al proprio domicilio i contenitori dei prodotti consumati.

Anche gli alberghi oggi tendono a farsi veicolo di questa mentalità (pure per convenienza loro), ad esempio limitando i gradi della climatizzazione e suggerendo al cliente di riutilizzare gli asciugamani e le lenzuola, cioè di non pretendere che si cambino ogni giorno, anche negli hotel più lussuosi.

Per quanto riguarda i cosiddetti ricordini turistici, cercare quelli che veramente sono prodotti di locale artigianato e comunque guardare i prontuari doganali sulle esportazioni. Per sostenere l’economia del paese che si visita meglio recarsi in ristoranti e mercati che offrono alimenti coltivati in quel territorio. Che senso ha infatti andare all’estero per mangiare come a casa ?

Il rispetto va anche all’abbigliamento e all’adattamento delle consuetudini e tradizioni culturali del territorio straniero. Se non piace coprirsi e togliersi le scarpe per entrare in un luogo sacro, allora meglio starsene alla larga. Molti sono i pregiudizi che ormai dilagano attorno al turista, ma proprio per colpa di una certa maleducazione. Bisogna mettersi in testa che andare in un altro luogo, diverso dal proprio, è rivestire il ruolo di un ospite e come tale occorre comportarsi.

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