Musica

Festival Jazz di Chiasso, al via con Youssef e Blaser

La venticinquesima edizione del Festival di cultura e musica Jazz di Chiasso prende il via giovedì 7 marzo al Cinema Teatro di Chiasso con il musicista tunisino Dhafer Youssef (Streets of Minarets, ore 20.30) e il trombonista svizzero Samuel Blaser (Routes, ore 22.00).

Il musicista Dhafer Youssef. ©Sabine Hauswirth

Dhafer Youssef è uno dei maggiori specialisti contemporanei dell’oud, il liuto senza tasti mediorientale – diffuso nel Maghreb, in Turchia, Persia e nei paesi arabi – che ha contribuito a liberare dal suo ruolo tradizionale e a portare nella modernità. Dalla fine degli anni ’90 ad oggi si è imposto come uno degli ambasciatori di rilievo dell’incontro musicale tra Oriente e Occidente, di certa world music legata al jazz e alla musica d’improvvisazione. A suo nome ha pubblicato una decina di album e ha inoltre collaborato con musicisti dagli orizzonti più diversi quali Paolo Fresu, Jon Hassell, Markus Stockhausen, Bugge Wesseltoft, Zakir Ussain, Will Cahoun e Doug Wimbish dei Living Colour, il gruppo hip hop Sugar Hill Gang.

In Streets of Minarets – il suo ultimo lavoro discografico realizzato con i contributi di artisti come Herbie Hancock, Marcus Miller, Dave Holland – Dhafer delinea ancora una volta nuove e varie visioni musicali. Nel suo percorso evidenzia ritrovate influenze e contaminazioni che vanno dal jazz degli anni ‘50 al rock degli Eighties, da delicati tocchi di musica brasiliana e caraibica a sinuose e sfuggenti melodie indiane. Coadiuvato da un pregevole staff di musicisti, la sonorità del suo particolare strumento e la sua voce si fondono anche con quelle dell’odierna tecnologia musicale, tra suoni campionati, sintetizzatori e percussioni elettroniche. Insieme a Dhafer Youssef (oud e voce), sul palco di Chiasso ci saranno: Mario Rom (tromba), Daniel Garcia (pianoforte), Swaeli Mbappe (basso) e Adriano Dos Santos Tenorio (batteria).

Il trombonista Samuel Blaser. ©Serge Heimlich

Samuel Blaser è un trombonista jazz svizzero nativo di La Chaux-de-Fonds. Dopo studi classici al locale conservatorio, si è laureato al Purchase College Conservatory della State University di New York intraprendendo in seguito una carriera che lo ha portato a collaborare con musicisti quali Pierre Favre, Paul Motian, Oliver Lake, Daniel Humair, Marc Ducret nonché con ensemble quali la Vienna Art Orchestra e l’orchestra jazz della EBU. Blaser padroneggia le infinite possibilità espressive del trombone, giocando con una spiccata fluidità melodica, una forte enfasi ritmica, una particolare effettistica polifonica che rendono il suo linguaggio unico e mai scontato. Nei suoi progetti si riflettono quelle che sono state le sue altre principali esperienze, oltre al jazz: la musica classica e quella popolare svizzera, ma anche il rock, il blues, l’avanguardia contemporanea.

Routes, il suo più recente progetto, è ispirato all’eredità musicale del dimenticato trombonista e compositore giamaicano Don Drummond, ai tempi definito dal pianista jazz George Shearing fra i top players assoluti del suo strumento. Sulla base della grande tradizione giamaicana Samuel Blaser ci conduce per mano, insieme ai suoi compagni di viaggio scelti nell’area musicale inglese e svizzera – attraverso un universo sonoro dove si abbinano l’essenza della musica della grande isola caraibica e le radici del jazz. Insieme a Samuel Blaser (trombone), sul palco di Chiasso ci saranno: Alex Wilson (pianoforte, tastiere), Alan Weekes (chitarra), Colin McNeish (basso), Edwin Sanz (batteria) e Carroll Thompson (voce).

Il Festival Jazz di Chiasso proseguirà fino al 10 marzo. Per tutti gli appuntamenti della nuova rassegna v. l’articolo dedicato e la presentazione curata da Luca Cerchiari, presente ne l’Osservatore n.09/2024.

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