Teatro

FIT – Suono e ironia per sconfiggere l'”ennui”

di Silvia Villa

1 – Parla con mia madre

Davanti a una diagnosi tremenda, uno in fondo i conti con la sua storia li fa. Volente o nolente, il protagonista di Parla con mia madre, andato in scena ieri pomeriggio al teatro FOCE, riceve quindi la visita di una Madonna con le sembianze di sua nonna, che come sua nonna parla in pugliese, sa esattamente come non farsi prendere in giro, e offre soluzioni pratiche a problemi apparentemente insormontabili. Tipo la morte. Questo sogno si rivela essere un invito ad abbracciare la vita in modo più pieno e reale, amando e lasciandosi amare, prendendosi cura di un cuore ormai malato ma ancora in grado di battere. Quella di Roberto Corradino è una commedia dolce e divertente, che sceglie il dialetto come la frequenza linguistica, ma soprattutto emotiva, che permette a un uomo solo e un po’ nevrotico di entrare in dialogo con una linea di discendenza femminile, dalla Madonna alla Mamma, che racconta la verità de cuore non curandosi delle razionalizzazioni quotidiane.

 

2 – Sing the Positions

E proprio per fare un grande salto e allontanarsi dall’aridità del quotidiano bisognerebbe avere l’energia e la joie de vivre che Ioannis Mandafounis e Manon Parent mettono nei 55 minuti di Sing the Positions. Difficile incanalare questa performance in una definizione precisa: danza, canto, recitazione, si mischiano velocemente, l’importante è suonare. Cosa, non importa. Un mixer, un flauto, un fischietto, una scatola, un violino, un muro, due corpi: tutto in questa coreografia di musica e movimento diventa strumento. Mandafounis e Parent sono molto talentuosi in tutta l’arte che portano in scena, ma è l’effetto finale di questo collage di musica e movimenti a stupire per le atmosfere che riesce a creare. Nello spazio di pochi minuti, ci si muove dai gorgheggi classici, alla techno, fino a sonorità più scure. In tutto questo, i due artisti non si perdono mai, rimangono legati dal respiro e dal ritmo che creano l’intelaiatura del quadro gioioso che dipingono con ogni battuta.

 

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