Musica

I Barocchisti: successo per la tournée in Cina

Ha riscosso un grande successo la tournée in Cina, conclusasi recentemente, dell’ensemble luganese I Barocchisti, che con una decina di musicisti del Teatro alla Scala, sotto la direzione di Diego Fasolis, ha rappresentato l’opera giovanile Mozart La finta giardiniera.

I Barocchisti - Tournée a Shangai

Diego Fasolis dirige i Barocchisti durante la tournée in Cina.

Con un cast di solisti d’eccezione (Kresimir Špicer, Julie Martin du Theil, Bernard Richter, Lucia Cirillo, Sunhae Im e Mattia Olivieri), il titolo mozartiano, con la regia di Frederic Wake-Walker, ha inaugurato la sera del 18 ottobre a Shangai il teatro Shangyin Opera House, progettato da un team internazionale di architetti e interamente finanziato dalla municipalità locale. La sala contiene 1.200 posti ed è concepita secondo i più avanzati canoni di ingegneria acustica, unica nel suo genere nell’intero continente asiatico.
Le tre recite de La finta Giardiniera (vi sono state due repliche il 20 e 22 ottobre) si sono alternate con altrettante rappresentazioni del Flauto magico, sempre di Mozart, eseguite dai solisti, dal coro e dall’orchestra dell’Accademia di perfezionamento del Teatro alla Scala, pure dirette da Diego Fasolis con la regia di Peter Stein.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento, il sovrintendente del Teatro alla Scala, Alexander Pereira, dopo aver ripercorso le tappe significative delle relazioni tra le istituzioni cinesi e italiane che hanno portato alla realizzazione del progetto, ha sottolineato come le due produzioni mozartiane siano state scelte in funzione delle caratteristiche della sala da inaugurare: “Vi è in Europa l’importante tendenza, sviluppatasi da circa trent’anni, di presentare le opere dei periodi barocco, pre-classico e classico su strumenti storici. Per questa ragione abbiamo voluto portare con noi Diego Fasolis – uno dei più grandi direttori d’orchestra esperti di esecuzione e prassi su strumenti storici – e l’orchestra da lui fondata, I Barocchisti che per l’occasione si è unita all’orchestra del Teatro alla Scala. È la prima volta che un’opera viene rappresentata in Cina su strumenti storici. Il suono di questi strumenti è più intimo e più fine, anche perché vengono utilizzate corde di budello e la straordinaria acustica di questo teatro incontra perfettamente le caratteristiche di questo ensemble”.
Da parte sua, Diego Fasolis ha aggiunto: «È per me un grande onore essere qui e devo ammettere che l’idea di poter rappresentare contemporaneamente La finta giardiniera e Il Flauto magico è stata per me stimolante e molto interessante, perché permette di offrire una visione di quello che a mio avviso è il più grande autore di opera, Wolfgang Amadeus Mozart. Questa bellissima struttura all’interno del Conservatorio di Shangai e l’unione delle forze per questo progetto con il Teatro alla Scala di Milano mi fanno credere che la musica sia il discorso di fratellanza più interessante che l’essere umano possa intraprendere, in un momento in cui l’umanità ancora non ha fatto un cammino di evoluzione sufficientemente aperto per comprendere che siamo tutti esseri di energia, i quali vivono su questo pianeta straordinario che dobbiamo preservare, a partire dalla cultura e dalla comprensione reciproca. Sono onoratissimo di lavorare con i registi Frederic Wake-Walker e Peter Stein. Inoltre, unire le competenze di un’orchestra su strumenti storici – grazie al lavoro che stiamo facendo da alcuni anni con i musicisti dell’orchestra dei Barocchisti e quelli del Teatro alla Scala – e i giovani dell’Accademia dello stesso Teatro fa sì che le competenze dell’una e l’entusiasmo degli altri contribuiscono a creare una vera unità tra queste due opere. Sono quindi molto felice di presentare un capolavoro giovanile e uno della massima maturità di Mozart».

L’intera operazione si è inserita nell’ambito della XXI. edizione del China Shangai International Arts Festival, che ha registrato un grande successo di pubblico oltre che una vasta risonanza mediatica. Alla prima ha presenziato l’ambasciatore della Svizzera a Pechino, il ticinese Bernardino Regazzoni. Gli spettatori, nell’arco delle tre recite, hanno espresso calore ed entusiasmo in un commovente crescendo di manifestazioni di affetto, applausi e apprezzamenti nei confronti del maestro Fasolis, dell’orchestra e di tutto il cast.

Questo evento straordinario si ripeterà a breve anche in Oman, con la partecipazione dei due complessi residenti presso la RSI. I Barocchisti e il Coro saranno infatti a Muscat dal 10 dicembre 2019 al 5 gennaio 2020 per l’inaugurazione della nuova sala operistica con Il Flauto magico (regia di Davide Livermore e direzione musicale di Diego Fasolis).
Prima però vi sarà in Ticino un appuntamento di grande importanza musicale e storica organizzato dall’Associazione I Barocchisti e per la quale interverranno i solisti e gli artisti del Coro della RSI, in collaborazione con l’Orchestra della Svizzera italiana. Si tratta dell’esecuzione, il 28 novembre alle 20.30 al Palazzo dei Congressi di Lugano, dell’opera Casanova e l’Albertolli, con musiche di Richard Flury e testo di Guido Calgari, di cui ricorre il cinquantesimo dalla morte. L’opera è una grande composizione per solisti, coro e orchestra che rientra nell’ambito dei “Festspiele”, quel tipo di rappresentazioni festose di ricorrenze importanti, di cui Sacra terra del Ticino è il titolo più noto. Si tratta di un’occasione per rinsaldare i rapporti tra Barocchisti, Coro e OSI e unire le forze per la realizzazione di grandi progetti.

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