I viaggi di Manuela

I totem luganesi

Non essendo propriamente una turista a Lugano, me ne sono accorta all’improvviso, erano spuntati come funghi in molti luoghi della città d’interesse storico-culturale, brevi notazioni utili per il visitatore straniero, ma anche per un abitante che volesse rinfrescarsi la memoria. Mi riferisco ai totem, una iniziativa attuata con una prima fase tra gli scorsi marzo e aprile, però passata un po’ in sordina in mezzo alle molte altre comunicazioni municipali. Tra gli attori dell’operazione anche l’Archivio storico della città, diretto da Pietro Montorfani che ha curato i contenuti storici. Nella piantina si notano le collocazioni, seguiranno altre nei mesi e anni fino a coprire tutto il territorio comunale. Sono presenze discrete, messe a fianco dei monumenti, in modo che, come dichiarato, non disturbino. Ad esempio il totem per la cattedrale non lo si trova vicino alla facciata, ma in un angolo del sagrato.

A seguire proponiamo l’informativa del Municipio.

Con questa rete di cartelli Lugano aggiorna la propria offerta turistica e mette nel giusto risalto i suoi beni storici e culturali. La prima parte del progetto, che entra ora nella fase operativa, tocca i quartieri che a partire dal Centro si sviluppano a raggiera nelle sue adiacenze. Seguirà l’estensione graduale della rete su tutto il territorio comunale, da Gandria a Brè, da Carona fino alla Val Colla.

La nuova rete segnaletica è frutto di un lavoro che ha coinvolto gli Spazi urbani, la Cultura e la Comunicazione, con la partecipazione di molti altri servizi dell’amministrazione comunale e cantonale e di Lugano Region. Si inserisce, infatti, nel più vasto progetto di corporate identity che sta interessando l’amministrazione cittadina. Sono eliminati molti dei cartelli divenuti obsoleti, risultato di sovrapposizioni decennali e di iniziative non coordinate, sia pubbliche che private, in favore di un’unica serie di totem verticali caratterizzati da scritte bianche stampate su sfondo scuro. La comunicazione è in italiano e in inglese. I cartelli di segnaletica direzionale forniscono le indicazioni dei principali punti di interesse (cultura, sport, infrastrutture, parcheggi e così via) mentre quelli dedicati ai monumenti ne raccontano brevemente la storia. La prima tappa ha previsto il posizionamento di 29 cartelli direzionali e 54 cartelli storici nei quartieri Centro, Loreto, Besso, Molino Nuovo, Viganello, Cassarate e Castagnola.

 

Segnaletica storica

Le prime testimonianze urbanistiche dell’antico borgo di Lugano risalgono a prima dell’anno Mille, nella zona della collina di San Lorenzo che si distende tra la Cattedrale e l’attuale Piazza Cioccaro. Da quel primo, piccolo nucleo di case il borgo si sviluppò dapprima verso sud, nella contrada di Nassa (XI-XII sec.), poi verso est nella nuova contrada chiamata appunto “Canova” (XIII-XIV sec.). Soltanto sul finire dell’epoca medievale le costruzioni giunsero a coprire un’area simile all’attuale centro storico, quando vennero aggiunti o ampliati alcuni importanti edifici monumentali come la Collegiata (poi Cattedrale) di San Lorenzo, la Chiesa degli Angeli e il Castello Sforzesco, demolito pochi anni dopo la sua edificazione. Tra Sei e Settecento una nuova spinta, testimoniata tra l’altro dai tre palazzi fatti costruire dalla famiglia Riva, contribuì a cambiare l’immagine della città, che con l’Ottocento si allargò oltre gli antichi perimetri e toccò a sud-ovest la zona del lungolago verso Paradiso, e a est i comuni di Viganello, Cassarate e Castagnola.

Nonostante i cambiamenti anche importanti che hanno interessato il territorio comunale nel corso degli ultimi due secoli, molte vestigia del passato sono ancora visibili oggi a chi le sappia osservare con attenzione. La nuova segnaletica cittadina intende favorire questo esercizio di memoria, per accrescere la consapevolezza storica degli abitanti di Lugano e dei numerosi turisti che giungono nella regione.

La selezione dei monumenti ai quali si è voluto dedicare un cartello informativo è stata operata partendo dagli inventari dei beni tutelati a livello cantonale e locale. Non ci si è voluto però limitare a quelli, per poter raccontare anche la storia di edifici che pur non avendo caratteristiche artistiche o architettoniche riconosciute hanno giocato un ruolo importante nello sviluppo della realtà cittadina: dai luoghi di culto (non solo cattolici) alle infrastrutture sportive e balneari, passando per le dimore storiche o le testimonianze della cultura industriale. Il colore sobrio, l’assenza di immagini e la forma verticale dei cartelli (30 cm di larghezza per 160 di altezza) hanno un impatto visivo minimo, al fine di tutelare il più possibile l’immagine dell’edificio retrostante. Anche la posizione è stata selezionata con cura, nel rispetto dei luoghi e delle loro specificità architettoniche e simboliche. La cinquantina di cartelli che interessa i quartieri del centro storico sarà integrata nel corso dei prossimi anni da decine di altre destinazioni negli altri quartieri, applicando su ampia scala i medesimi criteri seguiti nella prima fase del progetto.

 

Offerta digitale

Gli edifici compresi nella rete segnaletica sono stati catalogati nel nuovo database digitale dell’Ufficio Patrimonio della Città di Lugano, le cui schede sono accessibili attraverso il sito www.archiviostoricolugano.ch (tipologia “Architettura”). Oltre alla geolocalizzazione degli oggetti, le schede contengono una breve descrizione storica, un apparato iconografico con fotografie e vedute d’epoca, documenti archivistici e una bibliografia scientifica sul tema. Con la Franklin University di Sorengo è stata attivata una collaborazione didattica intesa alla promozione turistica del patrimonio storico e culturale luganese in chiave digitale tramite gli studenti dell’ultimo anno del corso di Global Strategic Management (docenti Suleiman, Miniero, MacKenzie).

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