A difesa dei confini delle province della Germania superiore e della Rezia i Romani edificarono, a partire dal 69 d.C. sotto l’imperatore Vespasiano, una serie di fortificazioni – comprendente forti, fortini ausiliari (castella), torri, stazioni, palizzate e un vallo – lunga oltre 500 km, dal Reno fino al Danubio e conosciuta col nome di limes retico-germanico. Vent’anni fa, nel luglio 2005, l’UNESCO lo ha incluso nel patrimonio mondiale dell’umanità e oggi ampi tratti di questo limes sono percorribili. I siti archeologici di molti forti e fortini ausiliari lungo il tracciato sono stati resi accessibili al pubblico e taluni sono perfino stati interamente ricostruiti. L’esempio più importante è quello della Saalburg, situato nella regione collinare del Taunus, a nord-ovest di Francoforte sul Meno, ricostruito per volere dell’imperatore Guglielmo I a partire dal 1897.

La tratta nell’Odenwald del limes retico-germanico (Fonte: Wikimedia)
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