Coronavirus

Il piano di protezione allestito dall’Unione dei Teatri Svizzeri

I governi di Svizzera, Austria e Germania richiedono a tutte le sale di spettacolo di dotarsi di propri piani protezione, volti a tutelare allo stesso modo sia spettatrici e spettatori che dipendenti. L’Unione dei Teatri Svizzeri (UTS) e la sua associazione partner orchester.ch hanno quindi deciso di collaborare con l’Associazione svizzera dei tecnici del teatro e dello spettacolo (Schweizer Verband technischer Bühnen- und Veranstaltungsberufe, SVTB – ASTT) per sviluppare insieme un piano di protezione valido per tutti. Al termine dei lavori tale piano sarà messo gratuitamente a disposizione di tutte le sale di spettacolo e dei soggetti interessati. Per poter tornare nel prossimo futuro ad assistere a uno spettacolo teatrale, a un concerto o a un’opera, le sale di spettacolo devono garantire il rispetto di tutte le prescrizioni sanitarie attraverso dei piani di protezione. Quindi, al fine di ridurre al minimo gli enormi sforzi richiesti a ciascuna sala di spettacolo, le associazioni di settore UTS e SVTB – ASTT hanno deciso di creare un gruppo di lavoro, che, insieme a degli specialisti, svilupperà un piano di protezione valido per l’intero settore.

L’obiettivo del piano è di proteggere tutti i soggetti coinvolti, dagli spettatori agli artisti, fino ad arrivare ai dipendenti delle sale di spettacolo. Attraverso l’adozione di regole comuni, qualsiasi evento dovrà poter essere svolto nel rispetto delle misure di protezione in ogni sua fase, dalle prove alla vendita fino allo spettacolo vero e proprio. Il piano, inoltre, riguarda anche i collaboratori che di solito non sono i primi a essere presi in considerazione. «Il nostro piano tutelerà ovviamente i musicisti nella fossa dell’orchestra, ma anche, ad esempio, il personale alla cassa», afferma Dieter Kaegi, presidente dell’Unione dei Teatri Svizzeri.

Il presidente della SVTB – ASTT, Jörg Gantenbein, afferma che «è impensabile che ogni sala di spettacolo debba stabilire delle proprie regole». Dieter Kaegi, presidente dell’Unione dei Teatri Svizzeri, sottolinea inoltre: «Ogni sala di spettacolo, piccola o grande, che produce autonomamente gli spettacoli o “semplicemente” li organizza, dovrà poter selezionare i passaggi del piano per lei determinanti e utilizzarli gratuitamente in base alle proprie esigenze». Le associazioni possono contare sull’apporto degli esperti dell’Ufficio di sicurezza (NSBIV AG), che da tempo forniscono supporto al settore dal punto di vista della tecnologia di sicurezza e che anche in questa situazione sono in grado di affiancarlo al meglio. Se si vuole reagire in modo tempestivo non si può prescindere da una buona collaborazione reciproca. Inoltre, in questo modo, le sale di spettacolo più piccole vengono sollevate dall’enorme onere di dover elaborare un proprio piano di protezione.

Il piano di protezione per teatri, teatri di prosa, sale concerto e teatri dell’opera dovrebbe essere pronto entro la fine di maggio, in modo che le prove possano riprendere quanto prima. Il regolamento completo sarà reso pubblico e messo a disposizione di tutte le sale di spettacolo e delle parti interessate gratuitamente.

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