Cultura

Il progetto per valorizzare gli archivi del Festival di Locarno

È stata siglata oggi, giovedì 4 agosto, la lettera d’intenti con la quale la RSI, l’USI e Cinémathèque suisse, in accordo con i vertici del Locarno Film Festival, si impegnano a conservare e valorizzare gli archivi della kermesse cinematografica. Dopo una fase di catalogazione, identificazione e digitalizzazione, i quattro firmatari proporranno specifici progetti di ricerca e promozione del materiale catalogato. Il progetto si inserisce nell’ambito delle attività legate alla piattaforma Locarno Media City, che ha l’obiettivo di favorire l’evoluzione di Locarno e della regione verso una “media city” dove le tecnologie dei media audiovisivi trasformeranno il modo con cui residenti e visitatori vivranno la cultura, il territorio e la quotidianità.

Secondo Marco Solari, Presidente del Locarno Film Festival, «il Festival è uno dei prodotti culturali più rilevanti e riconosciuti a livello mondiale del Canton Ticino. Per 75 anni, grazie alle sue curatrici e ai suoi curatori, questo evento è riuscito a fare del cinema uno strumento critico per leggere la realtà, superando steccati culturali e politici, e dando spazio a figure che hanno fatto la storia della settima arte e del pensiero. Questa ricchezza costituisce un patrimonio da preservare e far conoscere nei tempi a venire». Come sottolinea Monica Duca Widmer, presidente dell’USI, «ognuno dei partner contribuisce a questo sforzo congiunto secondo le proprie specificità. L’USI porta con sé le conoscenze e le metodologie dei propri istituti, che proporranno progetti di ricerca e di promozione del materiale catalogato». «In oltre 75 anni di storia il Locarno Film Festival ha lasciato una traccia indelebile nella cultura e nella società del nostro Paese», afferma Mario Timbal, direttore della RSI. «I suoi archivi costituiscono una preziosa testimonianza di questo percorso, che va preservata e condivisa. Un percorso che RSI ha accompagnato e documentato con la radio prima e successivamente anche con la televisione e il web. Attraverso questa collaborazione si instaura una convergenza di competenze che permetterà di fare degli archivi del Festival uno strumento per appassionati, studiosi e per il pubblico tutto».

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