Musica

Il ritorno di Fauré a La Via Lattea

Diciassettesima edizione e seconda parte (una divisione resa necessaria l’anno scorso, causa pandemia) per Fauré torna a Lugano, città nella quale il compositore francese (1845-1924), non tra i più valorizzati, ha soggiornato (per cinque estati tra il 1909 e il 1913) e che ha anche molto amato come testimoniano le sue lettere. Un paio di filmati hanno documentato (nel corso della conferenza stampa di questa mattina a Villa Ciani) gli eventi e i luoghi legati in passato a questa rassegna così particolare e coinvolgente. Unisce infatti il piacere dell’ascolto, ad un vero e proprio pellegrinaggio per contrade, architetture, boschi, al navigare in battello, per scoprire anche zone insolite, magari poco frequentate dagli stessi ticinesi. È frontaliera, appassionata di laghi, parchi, di itinerari all’aperto, di situazioni non convenzionali per l’esecuzione di brani, con incursioni naturalmente anche nei teatri e in edifici nobili, questa manifestazione interdisciplinare perché abbina le note con altri tipi di performance, parole e visioni, poesia, cinema, teatro. Lungo l’arco di giornate e notti, con le emozioni di un’alba o di un chiaro di luna. Riesce così ad attirare anche persone che normalmente non frequentano i sacrari deputati degli auditori. Un progetto ambizioso, un grande investimento, tali da suscitare l’interesse di sponsor, fondazioni svizzere che volentieri la sostengono e la collaborazione dei vari enti attivi sul territorio in ambito artistico, dall’OSI che partecipa, alla RSI che propone un concerto in diretta ma che ha anche in programma un documentario storico sulla presenza di Fauré da diffondere nella trasmissione televisiva Paganini, in onda la domenica mattina su La1 e riservata alla musica classica.

OSI – Orchestra della Svizzera Italiana

La mappa creativa, sul modello delle costellazioni (ci vuole un attimo per orientarsi), come al solito illustra il programma che si svolge nell’arco di una settimana dal 12 al 19 settembre, a partire dal Secondo Movimento (En bateau) che si tiene il 12 soprattutto sull’acqua, direzione Valsolda, stabilendo un legame con lo scrittore Fogazzaro (che fu a Parigi e che si presume Fauré conoscesse): oltre alla Messe Basse, interpretata dal Coro di voci bianche Clairière (nella chiesa dell’Annunciazione ad Albogasio), la curiosità è costituita dalla produzione radiofonica della RSI che si potrà ascoltare in cuffia sul battello di fronte alla villa dell’autore di Piccolo mondo antico: una trasparenza serena… Fogazzaro incontra Fauré, in cui s’intrecciano brani del romanzo con i Nocturnes del compositore (altre tappe saranno una visita guidata ad Albogasio).

Nel corso della settimana, 13-17, durante la pausa del pranzo ci saranno gli intermezzi Déjeuner avec Fauré, nel porticato di Palazzo Civico, con il Duo Métamorphoses che suonerà cinque composizioni per pianoforte che Fauré ha composto a Lugano, una al giorno, a ciclo continuo per i passanti.

Nel Terzo Movimento (Gran Gala Fauré), il 18, tributo anche al bicentenario napoleonico (Chant funéraire a Palazzo Civico, con la Filarmonica di Lugano); quindi l’OSI eseguirà per la prima volta in città il Prélude dall’opera lirica Pénélope, composta proprio a Lugano; l’evento musicale sarà abbinato al film muto Le retour d’Ulysse (1909) di André Calmettes e Charles Le Bargy.

Il Quarto Movimento (Lugano fra Presente e Belle Époque), il 19, è concepito come una passeggiata e come tutti i movimenti anche questo è suddiviso, nell’arco della giornata, in diverse stazioni, con un itinerario che va dall’Auditorio RSI al LAC, al lungolago, alla stazione ferroviaria, al Parco Tassino, per tornare in serata all’Auditorio. Saranno anche proposte composizioni di Johannes Schöllhorn e Gérard Pesson ispirate all’opera di Fauré.

Mario Pagliarani, direttore artistico e propositivo della Via Lattea, afferma che Fauré è un autore tutto da riscoprire, soprattutto la sua produzione rimasta nell’ombra: La sua musica è tra le espressioni più alte nel periodo di transizione fra romanticismo e modernità, come aveva intuito Proust, suo grande ammiratore (…) La Via Lattea non guarda nostalgicamente al Fauré della Belle Époque ma lo ripensa con le orecchie del nostro tempo.

Prenotazioni aperte dal primo settembre: www.teatrodeltempo.ch

Manuela Camponovo

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