Teatro

In attesa della lunga notte, al FIT

È appena giunto il verdetto della giuria giovani (vedi nella colonna delle notizie). Ma dobbiamo dare conto ancora dell’ultimo spettacolo del concorso Youngs & Kids, andato in scena nel pomeriggio al Teatro Foce di Lugano, una première della compagnia genovese Meraki. La creazione scritta e interpretata da Simona Gambaro, con la regia di Antonio Tancredi e proposta dai 3 anni, si presta a diverse letture.

Ida, la signora della fermata del bus si presenta come una donna un po’ strampalata e smemorata che si porta dietro una miriade di oggetti. I più piccoli saranno attirati da tutta la serie di cose tirate fuori da scatole, scatolette, valigie, valigette…  orologio, teiera, una borsa dell’acqua calda, un mazzo di fiori che romanticamente si auto regala, uno scialle, la radiolina che trasmette musica e canzoni del passato e, soprattutto, c’è lui, Gigi, l’orsetto con il quale parla, perché è anche un dramma della solitudine, una casa portata dietro come la chiocciola, in attesa di un bus che non arriva mai. Allora trascorre la giornata ingannando il tempo, mangiando una mela, prendendo il tè, stirando e dedicandosi alle faccende quotidiane, pensando ogni tanto al passato, pensando a quella notte che, imminente arriverà. Succede tutto e niente.

Alla fine, cala il buio, accende una lampadina, si prepara a dormire, sotto il grande piumone. Gigi il suo bus giocattolo lo prenderà e con esso partirà per chissà dove, sulla soglia della luce. Dal piumone sbucherà una giovane ragazza con delle grandi ali, dal bruco una farfalla e si sa che questa immagine, questa idea di trasformazione è utilizzata per spiegare ai bambini la cosa più inspiegabile di tutte per un bambino, la morte, il lutto. Che non è una fine, questa la lettura predominante, perché poi si potrebbe pensare a qualsiasi altro rito di passaggio, dall’infanzia all’età adulta, quando si abbandonano i giochi e l’orsetto tanto coccolato. Infatti, ha chiesto una ragazza della giuria, nella chiacchierata finale: perché il personaggio dell’anziana se si voleva raccontare la fine dell’infanzia…? Ma appunto a predominare è quella notte, l’ultima notte di un lungo e stancante viaggio, riempito di ricordi, di memorie e di dimenticanze. Il tutto recitato con estrema semplicità.

Manuela Camponovo

In cima