Giornalismo

In ricordo di Marco Zucchi

Marco Zucchi

Il giornalista e critico cinematografico Marco Zucchi (Foto: RSI).

È stato per anni la voce appassionata che ha raccontato i più bei film della settimana, prima su Rete Tre poi su Rete Uno. Alla radio si è sempre distinto per saper unire la conoscenza del cinefilo alla capacità di arrivare al grande pubblico, usando un linguaggio semplice e cercando dei modi inediti di affrontare anche questioni complesse. In televisione era un commentatore sempre gioviale e arguto, in grado di farci guardare con occhi nuovi al mondo dei festival internazionali o ai segreti dei set di un cinema svizzero, che ha sempre seguito con attenzione e rispetto. Marco Zucchi, che ci ha lasciato dopo aver combattuto con coraggio per un anno e mezzo una malattia che si è rivelata letale, era il “cinema” per il giornalismo ticinese, e non soltanto. Animatore da anni del cineforum di Mendrisio e coordinatore dei cinecircoli ticinesi, da tre anni era stato messo a capo della prestigiosa Semaine de la critique del Locarno Film Festival, coordinando un gruppo di selezionatori dell’Associazione dei critici cinematografici svizzeri. Nonostante la sofferenza degli ultimi anni, Zucchi è sempre tornato al suo lavoro con fiducia e determinazione, tanto da farci dimenticare contro cosa stava lottando.

Non posso non pensare a un ricordo personale, quando lo incontrai ormai più di quindici anni fa per dividerci le rubriche cinematografiche del Giornale del Popolo: a me, non ancora laureata, disse – con la sua grande modestia – che l’unico film su cui voleva mantenere il diritto di prelazione era la saga di Guerre stellari, di cui era un fan. Credo che Marco da quel film abbia imparato molto: nella sua capacità di trascinarci in un’altra “galassia” solo grazie alla precisione delle parole, nel continuare a pensare che la sua passione fosse per tutti e fosse ancora in grado di attirare i giovani (come dimostra il suo instancabile lavoro per il Cineclub di Mendrisio), nel non smettere mai di credere nella forza che scaturisce dall’operare con correttezza e lealtà. Non possiamo che ringraziarlo per il grande insegnamento che ci ha offerto.

Daniela Persico

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