Cinema

In ricordo di Singleton

Il primo ricordo di tutti va a Boyz n the Hood. Ai quartieri black di L.A. che nessuno aveva mai raccontato così: una finestra aperta sul ghetto, sulle gang con un punto di vista inedito. Il “loro” punto di vista, quello dei reietti, dei ragazzi di colore obbligati a rimediare soldi sulla strada e a mettere le mani sull’auto della polizia un giorno sì e l’altro pure. Il racconto di un regista 23enne, che non ha paura di mostrare su grande schermo quella realtà che troppi vorrebbero ignorare. I volti di Cuba Gooding jr. e di Ice Cube, che John Singleton – scomparso prematuramente a 51 anni, il 29 aprile – scopre in veste di attore, segnano profondamente l’immaginario, proponendo un diverso aspetto della segregazione contemporanea. Singleton scorge la polveriera e la miccia, qualche mese più tardi il pestaggio di Rodney King farà il resto (anche se il film uscirà in sala dopo i fatti di South Central).

Il resto della carriera di Singleton sarà in parte un tentativo di bissare quel folgorante debutto, a cui si avvicinerà con Poetic Justice, interpretato da Janet Jackson e da Tupac Shakur. In seguito offrirà la sua tecnica verista a grandi produzioni come il remake di Shaft con Samuel L. Jackson (che si porterà addosso il ruolo come un tatuaggio, fino a citarlo in Star Wars) o 2 Fast 2 Furious, sequel del campione di incassi privo di Vin Diesel ma in cui viene introdotto il personaggio di Tyrese Gibson, che diventerà un protagonista della saga. Negli ultimi dieci anni di carriera Singleton si dedica essenzialmente a produzioni televisive di basso profilo ed è un delitto, considerate le doti che aveva dimostrato di possedere. Ma Hollywood ha scarsa memoria, non è una novità.
Il successo conseguito oggi da Ryan Coogler con Black Panther o da Jordan Peele con ScappaGet Out sarebbe impossibile senza il pionieristico lavoro di Singleton, una voce alternativa a quella newyorchese di Spike Lee e specifica della complessa realtà californiana.

È stato il regista più giovane candidato a un premio Oscar (a 24 anni) per la migliore regia e due attori che hanno esordito con lui, Cuba Gooding e Regina King, sono poi arrivati alla statuetta.

Emanuele Sacchi

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