
Una scena da “Kish Kush”, spettacolo del Teatrodistinto (© photo.avilla)
Spettacolo davvero interessante quello allestito la mattina dell’8 maggio allo Studio Foce, per esigenze scenografiche, nel colore dominante del bianco. Con due uomini, i cui abiti ricordano le divise dello Judo, che si muovono in una sorta di ring dal pavimento candido, divisi da una striscia, un “muro” pure bianco. Nella disposizione delle sedie, gli spettatori possono scegliere come posizionarsi, ma potranno vedere uno solo dei due personaggi, quello dalla sua parte, ciò che succede oltre la divisione arriverà, all’inizio, attraverso un’ombra proiettata sulla striscia stesa. Il senso della separazione, della divisione, della non conoscenza e il modo in cui è possibile che avvenga l’incontro è il tema di Kish Kush che, alla fine, verremo a sapere significa in lingua ebraica “scarabocchio”.
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