Intervista

La 12ma edizione della Biennale dell’immagine affidata ai giovani

«Non tanto far sentire la mancanza di qualcosa ma offrire nuove modalità di esperienza e fruizione». È un po’ questa la cifra della 12esima edizione della Biennale dell’immagine di Chiasso, che – nonostante il programma ancora “segreto” – fa già parlare di sé, sia per il nuovo comitato organizzativo che, grazie anche al progetto takeover, per il largo coinvolgimento previsto delle nuove generazioni. «L’idea di rinnovare il comitato con l’inserimento di nuove generazioni era già presente da qualche tempo», ci racconta Vera Bianda, nuovo membro di comitato e responsabile della comunicazione. «Ma l’arrivo del Covid-19 ha avuto un ruolo importante, cambiando definitivamente le priorità. Il comitato precedente ha sentito infatti l’importanza di dare più spazio e più opportunità ai giovani nel contesto della Biennale, lasciando che fossero loro a gestirne l’organizzazione, pur continuando, come comitato, ad essere disponibili per consigli e suggerimenti».

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