Intervista

La 23esima edizione del “Castello incantato”, tra tradizione e innovazione

Quando il pubblico è fedele, non si può mancare all’appuntamento: il pubblico merita anzi, ogni anno, uno sforzo sempre maggiore di assecondarne i gusti. È un po’ questa la “filosofia” di Santuzza Oberholzer, che da 23 anni a questa parte dirige e organizza il Festival internazionale di teatro di figura “Il Castello incantato”. Un appuntamento fisso, atteso – nel Sopraceneri e non solo – assieme ai più piccoli, anche dai loro genitori: «Sin dagli esordi, abbiamo voluto inserirci nella tradizione teatrale di un tempo, che prevede spettacoli in grado di parlare al cuore e alla mente di tutti. Ci sono tradizioni, anche nel teatro, che non hanno tempo e, soprattutto, universali», ci racconta Oberholzer.

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