Economia

La BNS ha perso oltre 130 miliardi nel 2022

La Banca nazionale svizzera ha registrato un risultato negativo di circa 132 miliardi di franchi nel 2022. Stando ai dati provvisori per l’anno scorso pubblicati oggi, lunedì 9 gennaio, la perdita sulle posizioni in valuta estera è ammontata a circa 131 miliardi di franchi e quella sulle posizioni in franchi a 1 miliardo circa. Sulle disponibilità in oro è risultata una plusvalenza da valutazione di 0,4 miliardi di franchi. L’importo attribuito agli accantonamenti per le riserve monetarie ammonterà a 9,6 miliardi di franchi. Tenuto conto dell’attuale riserva per future ripartizioni, pari a 102,5 miliardi, risulta una perdita di bilancio di circa 39 miliardi di franchi. È arrivata anche la conferma di quanto ormai era già stato dato per assodato anche dal presidente della BNS Thomas Jordan a metà dicembre: non ci saranno versamenti a beneficio di Confederazione e cantoni.

«La perdita record della Banca nazionale non è sorprendente», ha affermato il direttore commerciale della SRF Jan Baumann. «Era evidente da tempo viste le forti perdite di quotazione sui mercati finanziari lo scorso anno. Per questo la Banca nazionale aveva già fatto sapere che questa volta non arriverà nulla di una distribuzione degli utili ai cantoni e alla Confederazione. Questa è una realtà amara ma inevitabile per le finanze pubbliche». È importante notare, ha aggiunto Jan Baumann, che «il meno di oltre 130 miliardi di franchi svizzeri si riferisce alle cosiddette perdite contabili, dovute in gran parte a investimenti obbligazionari e azionari in valute estere. Ciò significa che se i prezzi salgono di nuovo, aumenterà anche il valore del portafoglio della BNS. E poi – forse a un certo punto – ci sarà di nuovo qualcosa da distribuire al settore pubblico. Quando e in che misura la banca nazionale ricomincerà a rifiorire in futuro dipende dagli sviluppi economici globali ed è quindi incerto».

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