Teatro

“La coscienza di Zeno” della compagnia Oyes al LAC

© Luca Del Pia

La messinscena del romanzo di Italo Svevo arriva al LAC mercoledì 16 febbraio alle ore 20.30 (replica giovedì 17 febbraio, sempre alle ore 20.30). Uno spettacolo di Oyes diretto da Stefano Cordella e Noemi Radice, autori dell’adattamento insieme a Dario Merlini. Compagnia che riunisce un gruppo di attori diplomati  all’Accademia Filodrammatici di Milano, vincitrice del Premio Hystrio Iceberg come migliore compagnia emergente italiana (2018), Oyes sviluppa la sua ricerca percorrendo drammaturgie originali, confrontandosi con i grandi autori classici e contemporanei. Sul palco Livia Castiglioni, Daniele Crasti, Francesca Gemma, Francesco Meola, Dario Merlini, Fabio Zulli.

Pubblicato nel 1923, La coscienza di Zeno di Italo Svevo, è un romanzo rivoluzionario: l’autore narra la crisi dell’uomo contemporaneo, procedendo per nuclei tematici che destrutturano la tradizionale trama lineare. Svevo racconta un uomo nuovo per il suo tempo, un antieroe senza volontà alla ricerca delle origini del suo malessere. Il protagonista ritorna ossessivamente sul suo passato, cercando di identificare la malattia che ha ostacolato la sua realizzazione, seguendo un flusso di coscienza, sempre sul sottile crinale tra sincerità e menzogna, tra razionalità e inconscio. Nel tentativo di raccontarsi, vengono svelate contraddizioni e profonde lacerazioni.

© Luca Del Pia

Nella visione di Oyes, Zeno Cosini è il paradigma di un’umanità superata, di un tempo che sta per scadere ma che non vuole scomparire; un uomo che si muove senza baricentro, faticando a leggere la realtà che lo circonda, ormai privo di certezze su cui poggiarsi. In scena un’autoanalisi pubblica a cui prendono parte i personaggi della vita del protagonista, fantasmi della sua coscienza, aggrappati e rinchiusi in un secolo ormai passato, in un surreale gioco in cui i piani si confondono. Zeno si tormenta ripercorrendo i punti critici della sua esistenza, dove la narrazione diventa un tragicomico cimitero dei buoni propositi. «Il personaggio di Zeno – affermano i registi – per come lo portiamo in scena, è un uomo pieno di indecisioni, incapace di agire nonostante i tentativi fatti, propenso alla riflessione ossessiva su sé stesso e poco incline all’ascolto. È un uomo alla ricerca delle origini del proprio malessere e di quella malattia che gli impedisce di sentirsi realizzato: nei suoi buoni propositi mai concretizzati, spesso è facile scorgere anche i nostri».

Lo spettacolo è una coproduzione LAC Lugano Arte e Cultura, Oyes, Teatro Metastasio di Prato e Teatro Stabile del Veneto. Informazioni e prevendita: Biglietteria LAC, Piazza Bernardino Luini 6, Ma–Ve: 11–18, Sa–Do: 10–18 | +41 (0)58 866 4222 | www.luganolac.ch

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