I viaggi di Manuela

La ferrovia e il museo dell’Albula

Nel breve periodo passato a Coira (che vi ho raccontato la volta scorsa e che potete leggere sul sito) ho incastrato una giornata dedicata al tratto della ferrovia retica (compresa nel Patrimonio Mondiale Unesco, terza ferrovia al mondo ad aver ottenuto un tale riconoscimento) e al relativo museo. Sul marciapiede mi attende il treno, non è il Bernina Express, ma è del colore simbolico di un rosso squillante; il vagone ristorante invece nel suo blu elettrico e dagli eleganti paralumi occhieggia all’Orient Express. Arrivo con alcuni minuti di anticipo, controllo e ricontrollo che sia questo il treno perché è semplicemente deserto! Non ho che l’imbarazzo della scelta. Sui tavolini dello scompartimento trovo disegnata la cartina del Cantone attraversata dai vari itinerari ferroviari della Retica, quello che porta a Disentis, Mustér; per Tirano (la tratta del Bernina Express); per Arosa, deviazione da quel percorso circolare Chur, Landquart (quindi direzione Zurigo), Klosters, Davos, Filisur… (la linea per Mesocco non fu mai realizzata; la Mesocco-Bellinzona, inaugurata nel 1907, fu sospesa nel 2003). Io sono diretta allo snodo Reichenau-Tamins. Poi prenderò la direzione di Thusis, da cui inizia il tratto dell’Albula (fino a St. Moritz, 62 spettacolari chilometri in tutto).

Qualcuno sale, ma il mio vagone resta vuoto. Un tempo, i villaggi e le città attraversate erano sepolti dalla neve in questa stagione. Oggi, salendo, trovo il manto bianco a coprire soprattutto la campagna, ma è ancora seminato da macchie di terreno bruno, come alcuni versanti dei monti circostanti. Verso le 9 il sole inizia a spuntare dietro le cime, annunciando una bellissima giornata.

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