LAC

“La luce dell’ombra”, la nuova stagione artistica del LAC

70 spettacoli, 16 produzioni, 128 alzate di sipario: sono questi i numeri della stagione artistica 2022/23 del LAC che sviluppa il suo percorso articolando la sua offerta tra opera lirica, prosa, danza, musica e musical, festival, residenze e collaborazioni. Una stagione che fin dal suo titolo, La luce dell’ombra, suggerisce un’evoluzione, evoca un cambio, un mutamento: «i mutamenti di paradigma segnano il passo delle rivoluzioni scientifiche, a loro sono riconducibili le fasi che determinano le evoluzioni storiche delle discipline, tema che sottende l’intera stagione», si legge nel comunicato stampa di presentazione della nuova programmazione, che qui vi riportiamo integralmente.

 

Le produzioni

La stagione si apre nel segno forte della produzione che quest’anno prevede 16 titoli e 5 artisti in residenza; ve 02.09 debutta in prima assoluta La traviata, capolavoro verdiano diretto musicalmente da Markus Poschner e registicamente da Carmelo Rifici. Dopo il successo de Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini (2018), il centro culturale della città affronta nuovamente la sfida di produrre un’opera lirica (replica do 04, ma 06, gio 08.09) e lo fa grazie a una coproduzione LAC Lugano Arte e Cultura, Orchestra della Svizzera italiana, orchestra residente, in collaborazione con LuganoMusica.

Il solco che scorre tra produzione e residenza traccia un’ulteriore tappa di lavoro con la compagnia residente di cui vedremo o rivedremo Nuda di Daniele Finzi Pasca in Sala Teatro, tra sa 17.09 e ve 23.09, proseguendo con due produzioni presentate nell’ambito della 31a edizione del FIT Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea, diretto da Paola Tripoli, che si svolgerà dal 28.09 al 11.10: ve 30.09 e sa 01.10, il Teatrostudio del LAC ospita Amor fugge restando, progetto di cui è ideatrice e protagonista Anahì Traversi, volto noto e caro al pubblico ticinese, in scena a fianco di Simon Waldvogel; un lavoro in cui Traversi si avvale della consulenza drammaturgica di Francesca Garolla, che ritroviamo in stagione regista e autrice di Se ci fosse luce (LAC, sa 22.04 e do 23.04), spettacolo che indaga il tema del libero arbitrio. Non ancora trentenne, Catherine Bertoni de Laet firma (lu 10.10 e ma 11.10) Bodgaproste – Che Dio perdoni le tue morti, prima prova registica e drammaturgica in cui dirige giovani attori diplomati alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, suoi ex compagni di corso. Gio 06.10 il Teatrostudio ospita Le milieu, lavoro che la coreografa Valentine Paley ha pensato per un pubblico a partire dai 6 anni, frutto della coproduzione di FIT Festival, LAC e kicks!, festival dedicato al giovane pubblico svoltosi a Berna nel maggio scorso. Ma 08 (replica me 09.11) debutta in prima assoluta Processo Galileo, scritto da Angela Dematté e Fabrizio Sinisi e diretto da Carmelo Rifici e Andrea De Rosa, di cui sono protagonisti Luca Lazzareschi e Milvia Marigliano: due drammaturghi e due registi uniti da una sfida artistica e produttiva inedita nel panorama teatrale. Alla sua terza regia pasoliniana, Fabio Condemi – di cui alcuni ricorderanno Analisi Logica per Lingua Madre. Capsule per il futuro – si misura, ma 22.11 e me 23.11, con Calderón di Pier Paolo Pasolini. Negli stessi giorni, il LAC rende omaggio allo scrittore friulano: ma 22.11 si terrà Pasolini e il Calderòn: illusorietà del reale e violenza della storia, giornata di studi in collaborazione con USI; me 23.11 Dacia Maraini incontra il pubblico in occasione del centenario della nascita di Pasolini. Da sa 19.11 a do 27.11 in Teatrostudio vedremo o rivedremo Nel mezzo dell’Inferno, progetto teatrale di Fabrizio Pallara, lavoro in cui lo spettatore, grazie all’uso della realtà virtuale, compie un viaggio nell’aldilà. Vincitore del Grand Prix de littérature dramatique, Au bord della drammaturga francese Claudine Galea sarà a Lugano (Teatro Foce, ve 02.12 e sa 03.12) in una regia di Valentino Villa che dirige Monica Piseddu, interprete raffinata, già tra le protagoniste de Le relazioni pericolose di Carmelo Rifici. Scritto da Lina Prosa, prima autrice italiana messa in scena dalla Comédie Française, Ulisse Artico(Sala Teatro, ma 07.02 e me 08.02) racconta in chiave contemporanea le gesta di Ulisse e sancisce la profonda amicizia tra Carmelo Rifici, che lo dirige, e Giovanni Crippa, che ne è l’interprete. Menzione speciale come Regista Under 30 della Biennale Teatro di Venezia, Giovanni Ortoleva si misura con La dodicesima notte (o quello che volete) di William Shakespeare, qui tradotto dal drammaturgo Federico Bellini (debutto assoluto ma 28.02 e me 01.03). Dopo il successo della scorsa stagione, torna Eutopia, la creazione più recente di Trickster-p, lavoro che esplora un diverso paradigma del ‘fare insieme’ attraverso un approccio ludico e multisensoriale (Teatrostudio, da me 22.03 a do 26.03). Il ricco bouquet delle produzioni LAC si completa con Lazarus, versione italiana dell’opera rock scritta da David Bowie e dal drammaturgo inglese Enda Walsh in cui Manuel Agnelli è diretto da Valter Malosti (da gio 18.05 a sa 20.05). Artista residente, giovane regina dell’arpa elettrica e tra le musiciste emergenti del panorama svizzero, Kety Fusco, sa 03.12, è al Teatrostudio protagonista di Experimental Performance w/ two harps, Light and Visuals, progetto live creato in collaborazione con i visual artist Gabriele Ottimo e Sharon Ritossa. Sa 04.03 Lorena Dozio – che ha concluso una residenza triennale al LAC – presenta Come un salto immobile – Audiodanza, lavoro che pone al centro il rapporto tra corpo e testo, già presentato in anteprima alla prima edizione di Lugano Dance Project.

Testo del pluripremiato drammaturgo Duncan Macmillan e dello scienziato del clima Chris Rapley, dal 13.10 al 15.10 debutta al LAC 2071, mostra-spettacolo itinerante che indaga il tema del riscaldamento globale, ideata e diretta da Angela Ruozzi. Lo spettacolo rientra nel programma di mediazione culturale LAC edu ed è pensato per un pubblico a partire dai 12 anni.

Aperto da Processo Galileo, spettacolo che si confronta con il pensiero del grande scienziato fiorentino, la stagione dedica un importante nucleo tematico al rapporto tra scienza e arti sceniche, reso attuale dal complesso momento storico. Il focus La luce dell’ombra prosegue (me 18.01) con Corpomemory di AiEP, lavoro coreografico che indaga la permeabilità del corpo attraverso i media come gli smartphone; Feeling Science. Un esperimento teatrale ideato da Angela Dematté e Simona Gonella di cui sono protagoniste nove scienziate, lavoro che tratta il complesso rapporto tra scienza e politica (data in via di definizione). Nel mese di novembre avremo l’occasione di seguire Scienza, la conversazione svoltasi due anni fa tra Fabiola Gianotti, direttrice del CERN di Ginevra, e lo scrittore Paolo Giordano, appuntamento che aprì la rassegna Arti liberali realizzata in collaborazione con RSI Radiotelevisione svizzera. Anche la musica ha una sua scienza: due appuntamenti del cartellone di LuganoMusica arricchiscono la linea tematica della stagione: sa 11.02 il Quartetto Diotima è il protagonista di Romanticismo e nuova musica, concerto che omaggia il compositore ungherese György Ligeti nel centenario della sua nascita. Per la rassegna EAR Electro Acustic Room, progetto di Spazio 21 del Conservatorio della Svizzera italiana, ve 10.03 vedremo Cenere, lavoro diretto e composto da Nadir Vassena su testi di Fabio Pusterla, di cui è protagonista Anahì Traversi. Uno spettacolo in cui l’ascolto avviene attraverso le cuffie e sfrutta fenomeni psicoacustici, come i battimenti binaurali che si producono esclusivamente nella testa dell’ascoltatore e lo condizionano fisicamente. Igor Horvat cura un ciclo di letture di approfondimento ispirate al tema di letteratura e scienza.

 

I grandi protagonisti della scena teatrale

Stefano Accorsi in “Azul”. Foto: Viviana Cangialosi – Compagnia Finzi Pasca

La stagione porta a Lugano i grandi nomi della scena teatrale, volti amati e conosciuti, molti dei quali per la prima volta al LAC. Elio Germano è il protagonista di Paradiso XXXIII (sa 15.10 e do 16.10), lavoro ispirato all’ultima cantica del Paradiso dantesco in cui è accompagnato dalla drammaturgia sonora di Teho Teardo. Autore, regista e interprete di La corsa dietro il vento. Dino Buzzati o l’incanto del mondo, Gioele Dix, ma 13.12 e me 14.12, ci invita a compiere un viaggio in cui le atmosfere evocate dal celebre autore de Il deserto dei Tartari si intrecciano con le note biografiche dello stesso Dix. Filippo Dini (me 21.12 e gio 22.12) dirige e interpreta – accompagnato da 14 attori – Il crogiuolo, uno dei testi meno affrontati e più crudi del drammaturgo statunitense Arthur Miller. Ma 24.01 e me 25.01 Gabriele Lavia torna a Lugano protagonista de Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello, testo amaro, comico e crudele del celeberrimo Premio Nobel siciliano. Da gio 02.02 a do 05.02, Stefano Accorsi sarà al LAC protagonista di AZUL – Gioia, Furia, Fede y Eterno Amor, lavoro in cui è diretto da Daniele Finzi Pasca, anche autore del testo: quattro amici, accomunati dalla folle passione per il gioco del calcio, fanno i conti con le loro vite, provando a ricostruire la loro serenità. Volti noti e molto amati, Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi tornano al LAC (ma 14.02 e me15.02) protagoniste di Maria Stuarda di Friedrich Schiller, in cui sono dirette da Davide Livermore; di sera in sera Marinoni e Pozzi si scambiano i ruoli in un dramma intenso e appassionato che rievoca lo scontro tra due sovrane, la scozzese Maria Stuarda e sua cugina Elisabetta I d’Inghilterra. Lella Costa ed Elia Schilton sono i protagonisti di Le nostre anime di notte (sa 18.03 e do 19.03), lavoro tratto dal romanzo omonimo in cui Kent Haruf ci descrive l’amicizia di due vedovi ultrasettantenni, Addie e Louis. Attore all’apice della sua maturità artistica, Paolo Pierobon è il protagonista di Riccardo III di William Shakespeare (ma 05.04 e me 06.04), spettacolo in cui è diretto da Kriszta Székely, giovane regista ungherese, artista associata al Teatro Nazionale Torinese. Ma 25.04 e me 26.04 vedremo Boston Marriage, opera teatrale di David Mamet, testo che mette alla prova due attrici come la pluripremiata Maria Paiato e Mariangela Granelli, volto caro e noto al LAC, qui dirette da Giorgio Sangati.

 

Danza: i grandi ensemble e la scena coreutica contemporanea

Il LAC rivolge particolare attenzione alla danza, attenzione confermata dalla prima edizione di Lugano Dance Project, festival dedicato alla danza contemporanea, concluso di recente. La programmazione dedicata ai grandi ensemble si apre gio 22.10 con Hollow Bones della Dresden Frankfurt Company diretta da Jacopo Godani, già collaboratore di William Forsythe, lavoro dal carattere sperimentale che arriva finalmente a Lugano dopo vari impedimenti dettati dalla crisi pandemica. Dopo il bel successo di Les nuits barbares ou les premières matins du monde (2019), Hervé Koubi torna al LAC con la compagnia che porta il suo nome per presentare Ce que le jour doit à la nuit (sa 19.11). L’avvicinarsi delle feste di fine anno regala al LAC la bella occasione di vedere, ve 09.12 e sa 10.12, Il lago dei cigni di Angelin Preljocaj, coreografo di fama mondiale di cui alcuni ricorderanno il bel Romeo e Giulietta visto al LAC nel 2019. Sa 21.01 l’ensemble del Ballet de Lorraine, che solo pochi giorni fa è stata dichiarata Compagnia dell’anno dal sindacato della critica francese, sarà al LAC protagonista di For Four Walls/ Sounddance/ Static Shot, lavori eterogenei ma accomunati da una intensa sperimentazione artistica. Figlio d’arte, pluripremiato, il celebre bailaor sivigliano Israel Galván, artista che stravolge i canoni del flamenco tradizionale dosando sapientemente virtuosismo e contemporaneità, torna a Lugano sa 11.02 con La Edad de Oro. Fondata da Martha Graham e dalla Baronessa Batsheva de Rothschild nel 1964, Batsheva Dance Company, celeberrima compagnia israeliana guidata da Ohad Naharin, sale sul palco del LAC sa 02.04 con il nuovo lavoro di cui sono protagonisti diciotto danzatori.

La programmazione dedicata alla danza contemporanea è introdotta, me 28.09, da Chasing a Ghost – presentato nell’ambito del FIT –, lavoro di Alexandra Bachzetsis, artista che si muove tra danza, teatro, performance e arte visiva. Stabilire i confini tra teatro e performance art sarà il cuore della conversazione tra Bachzetsis e Francesca Benini, curatrice del MASI Lugano, che si terrà al termine dello spettacolo. La stagione prosegue con Out of Me, Inside You di Francesca Sproccati, artista residente (dal 25.10 al 20.10) e Corpomemory di AiEP (ma 18.01), lavoro del videoartista Claudio Prati e della coreografa Ariella Vidach. Recente vincitore del Premio Ubu come miglior performer Under 35, Marco D’Agostin (ma 14.02) firma Gli anni, lavoro pensato con Marta Ciappina, artista cara al LAC, anche coach di Gentle Unicorn (gio 27.04), spettacolo di cui è protagonista e autrice Chiara Bersani, anch’essa Premio Ubu Under 35. Atto conclusivo di una trilogia che Alessandro Sciarroni – Leone d’Oro alla carriera 2019 – dedica ai concetti di sforzo, resistenza e concentrazione, do 12.03 vedremo Aurora, miglior spettacolo di danza ai Premi Ubu 2021. Doppelgänger Chi incontra il suo doppio, muore di Abbondanza/Bertoni (al LAC me 03.05) dà forma all’incontro tra i corpi dei suoi due interpreti, Francesco Mastrocinque, attore con disabilità, e il danzatore Filippo Porro. Me 03.05, in occasione di Doppelgänger, Flavia Dalila D’Amico, autrice del volume Lost in translation, le disabilità in scena (edito da Bulzoni), dialoga con Lorenzo Conti, consulente di danza del LAC.

 

La regia internazionale

La cilena Manuela Infante, lo svizzero Milo Rau, l’ungherese Kriszta Székely sono i protagonisti di un focus che la stagione dedica alla regia internazionale. Manuela Infante torna al FIT Festival dove presenta Como convertirse en piedra (sa 08.10), lavoro in cui immagina un teatro non antropocentrico e non umanista. Attesissimo, Milo Rau torna al LAC, ve 13.01 e sa 14.01, con Hate Radio, con cui ci farà rivivere la storia di RTLM/ Radio-Télévision Libre des Mille Collines, stazione radio ruandese che giocò un ruolo chiave nel genocidio della minoranza Tutsi che nel 1994 causò la morte di un milione di persone. Regista associata allo Stabile di Torino, Kristza Székely dirige Paolo Pierobon in Riccardo III (me 05.04 e gio 06.04). Completa il focus una lezione di Carmelo Rifici su regia e teatro contemporaneo (13.01), realizzata in collaborazione con LAC edu.

 

Linguaggi del contemporaneo

Attento al talento dei giovani artisti e ai linguaggi del contemporaneo, il LAC propone alcuni appuntamenti della stagione sul palco della Sala Teatro e al Teatro Foce.

Sul palco del LAC, la Compagnia Fanny & Alexander, che da anni dà vita a opere interdisciplinari tra sperimentazione e nuove tecnologie, firma ideazione e regia di Sylvie e Bruno (ma 29.11), lavoro in cui traggono libera ispirazione dal romanzo omonimo di Lewis Carroll – presentato in collaborazione con il Centro Artistico MAT. Daniele Timpano ed Elvira Frosini si calano nei panni del dittatore rumeno Nicolae Ceaușescu (sa 12.11) con Gli sposi – Romanian tragedy, testo del pluripremiato drammaturgo francese David Lescot. Il giovane Tommaso Giacopini (ve 24.03 e sa 25.03) si mette alla prova scrivendo e dirigendo Dodici metri di apertura alare, lavoro nato nell’ambito del progetto di scrittura drammaturgica ‘Luminanza – reattore per la drammaturgia contemporanea della svizzera italiana’.

Prosegue la collaborazione con il Centro Artistico MAT di Mirko D’Urso, che si traduce in una programmazione condivisa; già ospite al Foce con Farfalle, Emanuele Aldrovandi torna a Lugano dove presenta L’estinzione della razza umana (ma 20.12), lavoro di cui è autore e regista. La giovane Viola Marietti (gio 16.02) è autrice e protagonista di ALDST (Al limite dello sputtanamento totale), racconto in cui alterna autobiografia e pura invenzione. Diretto da Fabrizio Arcuri, Filippo Nigro, volto noto al grande pubblico come protagonista di numerose serie televisive, è il protagonista (me 08.03) di Every Brilliant Thing, testo del britannico Duncan Macmillan che affronta un tema delicato come la depressione. Giacomo Bisordi (gio 16.03) dirige Peng, commedia che il tedesco Maryus Von Mayenburg scrisse all’indomani dell’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti d’America; Massimiliano Cividati è autore e regista di Short Skin (ve 07.04), utopistico catalogo sull’energia della giovinezza; me 31.05, Egidia Bruno è protagonista di Rosella, lavoro dal sapore autobiografico.

Per la rassegna Home, Mirko D’Urso dirige e interpreta Innocente, lavoro tratto dal romanzo omonimo di John Grisham (me18.01 e gio 19.01); Luca Spadaro prosegue il suo percorso di studio e ricerca su Harold Pinter dirigendo Ceneri alle ceneri (da 31.03 al 02.04); Flavio Stroppini dirige (me 17.05) Margherita Saltamacchia e Rocco Schira in Olocene di Max Frisch.

 

Musica, musical e teatro comico

La stagione del LAC è arricchita e completata dalla programmazione di concerti, musical, recital e intrattenimento. Già annunciato, ve 16.12 il cantautore Jack Savoretti sarà il protagonista di Europiana Live Tour, con cui omaggia le atmosfere di Italia e Francia negli anni ‘60 e ‘70. Celebre menestrello della canzone italiana, Angelo Branduardi torna al LAC (do 23.10) per presentare Il cammino dell’anima Tour, concerto che dedica all’opera della mistica tedesca Ildegarda Von Bingen. Massimo Ranieri sarà al LAC ve 17.03, protagonista assoluto di una serata da non perdere.

In occasione delle feste di fine anno, torna il consueto appuntamento con il Gospel (23.12); Noa (gio 26.01), interprete che non ha bisogno di presentazioni, è la protagonista di un concerto che celebra la Giornata della Memoria. Ma 18.04 la stagione ospita l’evento conclusivo della 42a stagione di 900presente: Francesco Bossaglia dirige l’Ensemble900 del Conservatorio della Svizzera italiana in Songs of wars I have seen del celebre compositore tedesco Heiner Goebbels.

Dopo il successo di Alice nel paese delle meraviglie, la Compagnia delle Formiche torna a LAC con La spada nella roccia il musical (ma 27.12 e me 28.12). Da me 22.03 a do 26.03 torna al LAC Slava’s Snowshow, lavoro che da decenni incanta gli spettatori di tutte le età grazie al genio del suo creatore, il clown Slava Polunin. Teresa Mannino presenta Il giaguaro mi guarda storto, nuovo lavoro che conferma la sottile, intelligente ironia della comica siciliana (sa 28.01 do 29.01). Presenza ormai fissa della stagione, tornano i sempre amati Legnanesi, protagonisti di Liberi di sognare (da ve 28.04 a do 30.04).

 

Mediazione culturale

La stagione del LAC è accompagnata e arricchita dalla laboriosa attività del settore Mediazione culturale maggiormente conosciuta come LAC edu che organizza proposte, laboratori, visite guidate, tavole rotonde, workshop dedicati ai diversi focus tematici in stagione, accanto alla ormai storica collaborazione con Teatro Pan per la rassegna ‘Senza confini’ pensata per i più piccoli e per le scuole: Pulcetta dal naso rosso (do 13.11 e lu 14.11), Il bambino e la formica (do 04.12 e lu 05.12), Nonnetti (do 15.01 e lu 16.01), La battaglia di Emma (do 12.02 e lu 13.02), Storia di un no (ve 17.03 e sa 18.03), Le avventure di Pesce Gaetano (do 19.03 e lu 20.03) e, per questa stagione, della produzione 2071, mostra-spettacolo itinerante dedicata ad una riflessione sul rapporto tra umani e Natura.

 

Prevendita e abbonamento

La stagione 2022/23 del LAC propone una formula di abbonamento totalmente inedita che garantisce l’ingresso agli spettacoli di prosa e della scena contemporanea oltre ad un’ampia serie di vantaggi esclusivi, al costo di 199 franchi. Gli abbonamenti sono disponibili da oggi, martedì 21 giugno, in biglietteria e online (la validità decorre dalla data di emissione e prosegue per 12 mesi) e possono essere sottoscritti in ogni periodo della stagione. L’offerta garantisce l’utilizzo gratuito dell’autosilo e del guardaroba e assicura all’abbonato una riduzione del 20% sugli altri spettacoli in cartellone.

La prevendita degli spettacoli non in abbonamento apre anch’essa oggi; quelli inclusi nell’abbonamento saranno messi in vendita a partire dal mese di settembre. Dal mese di luglio, chi sarà già in possesso dell’abbonamento potrà opzionare i titoli e le date di ciascun spettacolo compreso nell’offerta, sia online sia alla biglietteria del LAC, esercitare il diritto di prelazione sul posto a sedere e godere di una riduzione sugli spettacoli fuori abbonamento.

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