Teatro

La stagione del Foce a Lugano

Il palco dello Studio Foce.

Si ricomincia, dopo gli anni di restrizione, con una vera conferenza stampa che coincide anche con l’anniversario: dieci anni dello Studio Foce. Questa mattina, atmosfera informale tra tavolini, come in un grande bar, schermo informativo e, davanti a giornalisti e addetti ai lavori, fortunatamente sobrietà nella presentazione condotta dall’on. Roberto Badaracco, Capo Dicastero Cultura sport ed eventi della Città di Lugano e da Claudio Chiapparino, direttore della Divisione eventi e congressi della Città, a cui si è poi aggiunta Ilenia Ricci. Il Teatro con i suoi 150-160 posti, più o meno come lo Studio che però per i concerti accoglie anche pubblico in piedi, è come si sa un punto di riferimento per i giovani, creativi, fruitori e per le compagnie locali, l’unico che offre spazi alternativi, in senso letterale. Nelle parole dell’on. Badaracco si poteva leggere una critica neanche tanto velata nei confronti del comportamento della città a proposito della questione ex Macello. In ogni caso, anche proposte degli “alternativi” (tra le 140 e più, previste fino a gennaio; altre seguiranno da febbraio a giugno), troveranno ricovero qui. La copertura è a tutto tondo, considerando le varie discipline artistiche e le rassegne storiche ben note agli affezionati spettatori, come ha illustrato Chiapparino. L’attività complementare e la collaborazione con il LAC, a partire dal FIT, di cui è imminente il debutto della nuova edizione; il Festival delle Marionette che festeggia l’importante anniversario del quarantesimo, il ciclo di Emanuele Santoro, Solo, che, come si sa, ha perso il suo spazio, Il Cortile e qui ha trovato una fruttuosa ospitalità, la manifestazione dedicata ai più giovani e organizzata dal Teatro Pan, Senza Confini. Questi sono i tradizionali appuntamenti dell’autunno. All’interno di tutto questo e come serate indipendenti c’è Home, in cui trovano collocazione le produzioni delle compagnie della Svizzera italiana, debutti o riprese all’incrocio fra Sopra e Sottoceneri (segnaliamo ad esempio il nuovo lavoro del Teatro delle Radici a dicembre, Fessure.

Garden è invece il nome-titolo assegnato alle creazioni dei gruppi esteri («rappresenta il giardino di casa, ciò che sta fuori dalle mura domestiche ma che fa comunque parte del nucleo famigliare quotidiano»): fino a gennaio accoglie sei proposte, tra cui 52, scelto dalla Compagnia Finzi Pasca.

Lo Studio Foce è riservato ai concerti e alla musica, che include Raclette«uno scorcio sul mondo delle realtà musicali internazionali più interessanti» (stagione già avviata con il sold out di Diodato). Ma si diceva dei festeggiamenti per i dieci anni dello Studio Foce. Chiapparino ha raccontato come si è arrivati alla creazione di questo spazio: cercavano un luogo dove mettere dei capannoni (in caso di pioggia) e hanno visto durante il sopralluogo che il giardino a fianco del Teatro aveva le stesse dimensioni del Metrò di Molino Nuovo, non più utilizzabile e così dal progetto sono stati avviati i lavori. Per l’anniversario è previsto il concerto di Tre allegri ragazzi morti. Poi Random che mette «a disposizione la sala a tutte quelle associazioni, enti, gruppi, e realtà giovanili del territorio, che desiderano organizzare un evento o una serata musicale a Lugano». E ha affermato Chiapparino la vocazione di aprirsi ad iniziative di artisti emergenti e nuove realtà, senza selezione ed esclusione. Insomma, accoglienza e rischi. Ilenia Ricci ha anche descritto l’attività cinematografica tra il Club Cult e Original Version che propone appunto film in versione originale e gli incontri di Agorateca.

Margherita Saltamacchia e Anahì Traversi in “Mein Fritz, il mio Leo”.

Altre collaborazioni sono con il Centro Artistico MAT, la Fondazione Claudia Lombardi per il Teatro (con il debutto della compagnia vincitrice del bando testinscena 2022), Lugano Animation Days, Visarte Ticino, i2a e si ballerà anche con Alma Latina e Milonga.

Tra gli eventi segnaliamo: Dürrenmatt Sciascia e le arti visive (12 ottobre), promosso dall’Ambasciata italiana in Svizzera con il Centro Dürrenmatt di Neuchâtel, un incontro precederà lo spettacolo serale Mein Fritz, il mio Leo che segna anche la collaborazione con il Teatro Sociale di Bellinzona.

Per concludere, particolarmente interessante la nuova iniziativa Residenze musicali, un concorso aperto a musicisti della Svizzera italiana per la durata di 5 giorni, da domenica a giovedì presso lo Studio Foce. La Divisione Eventi e Congressi s’impegna a dare supporto logistico, produttivo, tecnico e promozionale per le prove e la preparazione di un tour che partirà dallo Studio Foce, con un primo concerto. Previsto anche un rimborso spese di 1300 franchi. Una commissione apposita valuterà i progetti. Le candidature devono essere inoltrate entro il 30 settembre.

Manuela Camponovo

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