Teatro

La Stagione Teatrale 2019/2020 del Cinema Teatro di Chiasso

È stata presentata questa mattina la Stagione Teatrale 2019/2020 del Cinema Teatro di Chiasso, alla presenza del suo direttore, Armando Cavia, della responsabile del Centro Culturale Chiasso, Nicoletta Ossanna Cavadini, e Davide Dosi, Capodicastero Attività culturali del Comune di Chiasso.

Ad aprire la conferenza stampa è stato Davide Dosi, il quale ha confermato l’impegno sempre più crescente, da parte del Comune, di promuovere la cultura, mezzo essenziale per rilanciare un’immagine diversa della città. Tale intento, come ha sottolineato lo stesso, ha già portato ad importanti riconoscimenti, come il prestigioso Premio Doron, assegnato lo scorso 3 aprile al Centro Culturale di Chiasso che, nell’occasione, è stato definito “un faro di cultura nell’estremo sud della Svizzera”.

Il file rouge della nuova stagione è il “confine”, tema di grande attualità e che si addice in particolare alla cittadina di Chiasso, che separa la Svizzera dall’Italia, ma che è anche la porta che permette l’incontro fra la cultura nordica e la cultura mediterranea. Il tema del confine, inteso sia come segno sul territorio, che riflesso sulla nostra psiche, come ha sottolineato Nicoletta Cavadini, è stato da loro interpretato come un fattore che accomuna anche se crea differenze.

Prima di entrare nel dettaglio del ricco e qualitativamente importante programma proposto (che non ha nulla da invidiare, quanto a qualità dell’offerta culturale, ai più blasonati centri culturali), conviene forse soffermarsi sulla grande novità della nuova stagione. Armando Calvia, di comune accordo con Davide Dosi, ha infatti scelto di rendere più accessibile il Cinema Teatro e le relative iniziative, abbassando notevolmente i prezzi, sia per i biglietti singoli, che per gli abbonamenti (entrambi verranno proposti in quattro categorie).

All’abbassamento dei prezzi non è però corrisposta un’offerta culturale di minor qualità; al contrario, come preannunciato, verranno proposti spettacoli teatrali, musicali e danzanti qualitativamente importanti, a cui prenderanno parte ospiti internazionali.

La stagione del Cinema Teatro si apre sotto il segno di Goldoni della commedia degli equivoci che, appunto, tende a mescolare i confini fra le cose, rendendoli incerti e labili. Lo spettacolo i Due gemelli di Natalino Balasso (25.10), liberamente tratto dai Due gemelli veneziani di Goldoni, parla di due persone identiche nell’aspetto, ma diversissime nell’approccio alle cose. Balasso attualizza la commedia riportandola agli anni Settanta e riuscendo a dare una coerenza più plastica ai due personaggi. Ospite attesissimo è anche Francesco Tesei, uno dei più importanti mentalisti italiani, le cui abilità sono spesso interpretate come “poteri” al limite del sovrannaturale (Human, 14.11). Uno spettacolo da non perdere è La Menzogna (29.11), commedia che vede protagonista Serena Autieri, a fianco di Paolo Calabresi. Qui i confini che si confondono sono quelli fra verità e menzogna: quando, durante una cena, si capisce che il sistema di valori condiviso è fittizio, vengono a galla le maschere che ciascuno indossa. Sullo stesso confine fra menzogna e verità, bontà e cattiveria, gioca uno fra i testi più belli di Bertold Brecht, L’anima buona di Sezuan (7.12): a Chiasso lo spettacolo vedrà in scena Monica Guerritore, che ne ha firmato una regia coraggiosa (ispirata a quella che Strehler fece a Milano negli anni Ottanta), insistendo sul ruolo civile e quindi politico del suo mestiere di attrice. Ugualmente intrigante è la storia raccontata in Separazione (01.02) di Marina Thovez (in scena con Mario Zucca), che vede un’attrice newyorkese e un commediografo londinese separati dall’oceano; un confine che si immagina insuperabile ma che può cadere in un attimo, quando i canali dell’amicizia e della comunicazione reale riescono a superare le barriere che li dividono. Uno spettacolo che esce dal teatro e che supera il teatro per diventare incontro, sono I promessi sposi alla prova di Giovanni Testori (08.02), messo in scena da Andrée Ruth Shammah, e che vedrà recitare, fra gli altri, Luca Lazzareschi e Laura Marinoni. Testori ha accolto, tradito e tradotto le parole di Manzoni, in una nuova forma che rende contemporanee e facilmente comunicabili virtù antiche di cui abbiamo nuovamente bisogno. Molto particolare è anche L’Odissea di Kubrick di e con Federico Buffa (05.04), il quale, accompagnato da un ensemble di sei elementi, porta lo spettatore in un viaggio nel mondo del film (2001: Odissea nello spazio) e del suo creatore.

Nella stagione di prosa, comunque, i confini non sono mai rigidi: e quindi via libera anche alle risate. Enzo Iacchetti, in Intervista confidenziale (14.12) ripercorrerà la sua carriera teatrale e televisiva, rispondendo anche alle domande del pubblico. Il duo comico Ale e Franz, in Nati sotto contraria stella (16-17/01), propongono invece una versione comica di Romeo e Giulietta di Shakespeare: i protagonisti dello spettacolo non sono i due innamorati, ma sette vecchi comici girovaghi che ne interpretano la vicenda. Sarà poi la volta di Giuseppe Giacobazzi che in Noi (06.02) mette in scena un dialogo interiore ed esilarante, che riflette sui cambiamenti della società moderna. Ritornano insieme sul palco, dopo 15 anni, Massimo Lopez e Tullio Solenghi (27.03) in uno show di cui sono interpreti ed autori; saranno coadiuvati dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio, che eseguirà dal vivo la partitura musicale.

Si apre proprio sotto il segno del jazz la stagione musicale del Cinema Teatro: Chico Freeman, uno degli esponenti della cosiddetta Loft Generation, presenterà il progetto Chico Freeman & The Voices of Chicago (16.11), che intende ridare voce ad un autentico sound di Chicago andando a scavare nella sua anima non solo jazz, ma anche gospel. Sempre dagli States arrivano The Manhattan Transfer (20.12), uno fra i gruppi vocali di jazz più conosciuti in Europa, nato nel 1969 grazie al produttore e cantante Tim Hauser e il cui talento musicale non si è mai appannato. Uno spettacolo che è una via di mezzo fra drammaturgia e musica è Tempo di Chet (25.01), che con Paolo Fresu alla tromba, Dino Rubino al piano, Marco Bardoscia al contrabbasso e un gruppo di notevoli attori, ripercorrerà la vita maledetta del più leggendario fra i jazzisti, Chet Baker (regia di Leo Muscato). Saranno inoltre ospitati i The Naghas Ensemble (26.04), gruppo che unisce la spiritualità terrena della canzone popolare armena alla nuova musica classica, il post-minimalismo contemporaneo e l’energia del rock e del jazz. Ampio spazio è dato anche alla musica classica. In occasione del 250° anniversario dalla nascita di Beethoven la coppia formata da Bruno Canino e Antonio Ballista presenterà la Sinfonia n.9 in re minore op. 125 (15.02).

La stagione teatrale non trascura nemmeno la danza. Divertentissimo e irriverente è  lo spettacolo proposto dalla compagnia tutta al maschile Chicos MamboTutu (19.02), creato da Philippe Lafeuille per celebrare i 20 anni della compagnia. Da non perdere, poi, se si apprezza la maestria tecnica, la Rioult Dance New York (31.03), una compagnia che aderisce ad una tradizione classica della “modern dance”. Le sue esplorazioni audaci e la sua attenzione all’espressività la rendono famosa e apprezzata in tutto il mondo. Da New York a Barcellona, con la compagnia It dansa Barcelona (02.05), che porterà a Chiasso ritmi sfrenati, allegria e humor, chiudendo la stagione di danza con grande brio.

Per il prossimo marzo è previsto invece il 23° Festival di Cultura e Musica Jazz di Chiasso (12-14.03), di cui è prevista un’anteprima al Teatro Sociale di Como (29.05); mentre sarà in giugno Festate – Festival di Culture e Musiche del Mondo di Chiasso (19-20.06), i cui programmi sono ancora in allestimento.

Ulteriori informazioni sul programma della Stagione Teatrale 2019/2020 si avranno in Ottobre, mese in cui è prevista un’ulteriore conferenza stampa di presentazione.

Lucrezia Greppi 

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