I viaggi di Manuela

La valigia

Chiunque abbia bisogno di più di una valigia è un turista, non un viaggiatore.
(Ira Levin)

Ma come fai? Mi chiedono gli amici, soprattutto le amiche. Il fatto è che, dopo esperienze spiacevoli, reali o ipotizzate, ho sviluppato una vera e propria idiosincrasia per lo stivaggio, che si tratti di aereo, treno o nave, poco importa.

Passato il tempo dello zaino in spalla, anch’io partivo con più del necessario e tornavo accorgendomi che la metà delle cose che mi ero portata non le avevo utilizzate. In più c’era l’esempio terrificante di mia madre, poiché le sue non erano partenze ma traslochi: avete presente le goldoniane Smanie per la villeggiatura?  Ecco, così: una casa sconvolta. E poi se ne usciva leggera leggera con la sua Kelly al braccio (la borsettina da passeggio battezzata con il nome della Grace di Monaco): “tanto un cretino che ti porta le valigie lo trovi sempre”, non era molto simpatico rivolgersi così alla disponibilità del prossimo. Ma altra epoca, spariti oggi cretini e facchini, evidentemente.

Inoltre, ricordo un volo Swissair con il mio bagaglio dimenticato allo scalo… Fino a mezzanotte ad attenderlo (ospite in una casa privata) mentre gli altri erano andati in esplorazione di Parigi. Poi, a parte catastrofici racconti di conoscenti, quando fui intenzionata a fare un viaggio transatlantico e mi avevano già avvertita che quella compagnia aerea era specializzata nello smarrimento delle valigie… Allora presi la decisione, al motto “tutto l’indispensabile, niente di superfluo”. Difficile che oggi riesca a fare una vacanza più lunga di venti giorni e per quel periodo, solo un bagaglio a portata di mano e di occhi… Non ci crederete, ma ho fatto anche la Transiberiana in questo modo. Tutto sta nell’organizzarsi.

Per allestire una valigia ovviamente occorre sapere dove si va e più o meno cosa si farà. Pensate di fare vita mondana, di cambiarvi tre volte al giorno per dei galà? Beh, non avete bisogno dei miei consigli. Ma se siete persone a cui piacciono le esplorazioni magari culturali, ecco qualche indicazione. Siete sicuri di aver bisogno di una vestaglia per il tragitto camera-bagno e viceversa? A parte che un accappatoio ve lo danno oggi in molti alberghi di media categoria (se frequentate ostelli, sapete da soli come arrangiarvi).

Se andate in un Paese caldo è tutto più semplice, gli abiti estivi occupano poco posto. Ma se, come spesso capita e me, andate in luoghi nordici dove troverete le quattro stagioni tutte in un giorno, allora la tecnica è quella della cipolla, usatela anche per i vestiti che indosserete durante il viaggio: i jeans più pesanti, scarpe da trekking museale, una maglietta e, a strati, sopra, giacche più calde e, anche se vi sembrerà anacronistico, un eskimo sul braccio: a metà giugno è la prima cosa che mi sono affrettata ad indossare scesa dal treno a Londra! Una giacca di cachemire non dovrebbe mai mancare, e non lo dico per snobismo. Non è una spesa ma un investimento: se ben trattata vi durerà tutta la vita, è molto calda e OCCUPA POCO SPAZIO, molto meno di un maglione di lana!

Negli interstizi ci vanno le piccole cose, sapete, l’ombrello tascabile, il caricatore del cellulare, la biancheria. Per quindici giorni, quattro o cinque tra gonne e calzoni, più quello che avrete indosso, dovrebbero bastare, e magliette che potrete anche lavare. Sono abituata a viaggiare sportiva. I sandali non sono ingombranti, ma quante paia di scarpe pensate di usare?  Occorre farsi queste domande. E pantofole da busta.

Una volta c’era quella scatola rigida del beauty case, che poche donne oggi usano, complici anche le regole aeroportuali, tutto è diventato mini (riciclate i contenitori, costerà di meno), io conto persino i dischetti di ovatta, tanti quanti saranno i giorni di assenza… Tra gli oggetti da bagno ci metto il cubo della spina universale, oltre che una mini-farmacia, cerotti, liquidi e pomate disinfettanti, cicatrizzanti, contro le contusioni, pillole varie. Anche in questo caso: se vi servono delle pastiglie contenute in un vasetto di vetro o plastica, contate quelle di cui avrete bisogno e mettetele in un sacchetto alimentare, sarà meno ingombrante. Insieme al foglietto relativo, così non farete confusione. Per tutto questo, adoperate una borsetta di stoffa la cui misura dipenderà da quello che ci mettete dentro e al ritorno sarà anche più piccola.

Se siete dei viaggiatori pronti a tutto, ma non a una sfilata di moda, una borsetta a sacchetto, di stoffa, la potete portare anche in spalla per il viaggio, è capace ed è poco appetibile ad un malintenzionato: chi scipperebbe una borsa di stoffa? (non firmata, naturalmente). Magari diventerà un pozzo di San Patrizio quando cercherete, ma quale borsa da donna non lo è? Se attraversate diversi Paesi, usate più borselli (piccoli), come ho dovuto fare io recentemente, tra franchi, euro e sterline… La prima azione, quando arrivate, sarà di togliere e nascondere la valuta maggiore, se ne avete in contanti, chiavi di casa, documenti… Non portatevi in giro queste cose, per le nuove strade si va ancora più leggeri…

Dovrete stare attenti allo shopping da turista compulsivo, altrimenti per il ritorno sarete costretti a comprarvi un’altra valigia!

Siete pronti, avete i biglietti del viaggio?  Preparate tutto la sera prima. Ancora un consiglio: al polso un orologio di plastica. Lasciate gli eventuali preziosi nel cassetto di casa, sperando che non ve la svaligino. Date ascolto per questo alle informazioni della polizia.

Chiudendovi la porta alle spalle, vi coglie la strana sensazione di avere dimenticato qualcosa? Non preoccupatevi, è solo ansia. State per varcare un’altra soglia, quella dell’avventura. Lasciatevi sorprendere.

Buon viaggio! E alla prossima…

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