Incontri

Lara Fremder presenta “L’ordine apparente delle cose” a Lugano

La stagione 2024 della Casa della Letteratura per la Svizzera italiana, dopo l’incontro con lo scrittore grigionese Jachen Andry, prosegue sabato 23 marzo alle ore 16.30, con l’autrice milanese Lara Fremder. La presentazione in anteprima del suo primo romanzo, L’ordine apparente delle cose (Gabriele Capelli Editore, in libreria dal 25 marzo), si terrà alla Villa Saroli di Lugano e vedrà la moderazione del giornalista Massimo Zenari.

Protagonista è Rachele Zwillig, 41enne che lavora come guida turistica, beve gin tonic durante Shabbat, non ama definirsi ebrea e soprattutto non vuole che le si dica chi deve essere. Donna libera e intelligente, dalla vita sofferta, Rachele passa le sue giornate a raccontare la Terra Santa agli stranieri, modellando la storia dei luoghi ai bisogni di chi si trova di fronte: una comitiva di giapponesi e una coppia di anziani che arriva da Ginevra non sono la stessa cosa e lei passa da una narrazione all’altra a seconda del suo sentire e di quello degli altri; talvolta gentile, talvolta arrogante. L’importante è fare il suo lavoro come desidera senza che questo intacchi la corazza eretta negli anni a difesa delle sue emozioni: cosa non facile, a Gerusalemme, per una figlia di sopravvissuti alla Shoah. 
Anche per questo racconta molte bugie: agli amici, a se stessa e alla propria famiglia, di cui rimangono, dopo il suicidio della madre, un padre distante, un fratello misterioso e cinque fotografie indecifrabili. Rachele, che per tutta la vita ha cercato di sfuggire al dolore del passato, proverà per la prima volta il bisogno di indagare i segreti che avvolgono la sua famiglia. Seguendo le uniche tracce che restano, un vecchio quadro e il volto di una sconosciuta su una delle fotografie, finirà per fare finalmente i conti con la propria storia, scegliendo tra oblio e rabbia o una possibilità di pacificazione. Lara Fremder, figlia di un ebreo polacco scampato allo sterminio, con la parabola della sua protagonista racconta quella di un intero paese: come un grido che risuona tra le mura della Gerusalemme, la vicenda di Rachele Zwillig è una metafora potente che tocca il cuore e interroga il presente.

Spiega Lara Fremder: «Come figlia di un sopravvissuto, per lungo tempo non sono riuscita a elaborare la sofferenza. La storia di Rachele è un po’ anche la mia. Sono gli eredi delle vittime della Shoah, oggi, ma non solo loro, ad avere il compito di superare il dolore, pur conservandone la memoria. Uscire dal ruolo di vittima permette di chiudere il cerchio. Come Rachele, ci troviamo di fronte a una scelta: alimentare la ferocia o affermare l’umanità»

Ingresso libero con prenotazione online fortemente consigliata. Per la recensione del romanzo L’ordine apparente delle cose, a cura di Elena Spoerl, v. l’Osservatore n.12/2024.

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