Fotografia

Le immagini mancate delle scienziate

La storia della scienza è costellata di figure femminili che, nei loro campi d’azione, hanno dato contributi non di rado fondamentali nel far progredire la conoscenza, ma che, per svariati motivi, non hanno ricevuto il dovuto riconoscimento da parte della comunità scientifica. Spesso di tali donne non esiste nemmeno una vera e propria memoria visiva o, se esiste, non è paragonabile – né quantitativamente, né qualitativamente – a quella dei loro colleghi maschi. Le figure di 17 scienziate sono al centro di una piccola interessante mostra allestita a Darmstadt dalla fotografa Gesine Born, in collaborazione con la fondazione Schader. Nella maggior parte dei casi di queste scienziate esistono solo scarse testimonianze visive e quindi Born ha utilizzato l’intelligenza artificiale MidJourney per generare immagini che le presentassero in una nuova luce: in occasione del conferimento di premi che avrebbero meritato di ricevere, ma che non hanno mai ricevuto, durante una lezione universitaria oppure su un cantiere edile. Per ciascuna immagine viene pure presentato il prompt che la fotografa ha utilizzato per generarla.

Rosalind Franklin (1920–1958)

Rosalind Franklin (1920–1958). Immagine generata con MidJourney da Gesine Born.

La prima immagine che si incontra nella mostra è anche una delle più toccanti: ritrae Rosalind Franklin (1920–1958) come donna anziana che mostra orgogliosa la medaglia del Premio Nobel per la medicina. Il ritratto impressiona per due motivi: Rosalind Franklin non ricevette mai il premio Nobel e, quando questo venne assegnato ai suoi colleghi James Watson e Francis Crick nel 1962, lei era già scomparsa, essendo morta di cancro all’età di 37 anni nel 1958. Lavorando al King’s College di Londra negli anni ’50, Franklin utilizzò la tecnica della cristallografia a raggi X per ottenere immagini del DNA. La sua famosa “Fotografia 51” e i calcoli matematici da lei svolti furono cruciali per la scoperta della doppia elica del DNA.

Lisa Meitner (1878-1968)

Lisa Meitner (1878-1968). Immagine generata tramite MidJourney dalla fotografa Gesine Born.

Lisa Meitner (1878-1968), ritratta con un’aria spavalda e una sigaretta in mano, è stata una fisica austriaca, prima donna ad essere nominata professore ordinario di fisica all’università di Berlino.
Meitner e suo nipote, Otto Frisch, interpretarono correttamente gli esperimenti condotti da Otto Hahn e Fritz Strassmann che portarono alla scoperta della fissione nucleare nel 1938. Fu Meitner a fornire la spiegazione teorica per il processo di fissione, dimostrando come un nucleo pesante può dividersi in nuclei più leggeri, rilasciando una grande quantità di energia.
Nonostante i suoi contributi scientifici, Meitner non ricevette il Premio Nobel per la chimica nel 1944, assegnato solo a Otto Hahn. Questo è stato a lungo considerato uno dei grandi errori del Comitato Nobel. Dopo l’annessione dell’Austria alla Germania nazista, Meitner, essendo ebrea, dovette fuggire dalla Germania nel 1938 e si trasferì in Svezia, dove continuò il suo lavoro scientifico.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Meitner ricevette numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui il prestigioso premio Enrico Fermi nel 1966. L’elemento 109 nella tavola periodica, il Meitnerio (Mt), è stato nominato in suo onore.

Katherine Johnson

Katherine Johnson (1918–2020). Immagine generata con MidJourney da Gesine Born.

Katherine Johnson (1918–2020) è stata una matematica, fisica e informatica americana che ha lavorato per la NASA. È nota soprattutto per i suoi calcoli complessi e accurati che hanno contribuito in modo significativo ai programmi spaziali statunitensi. In particolare:

  • Ha calcolato la traiettoria per il volo spaziale di Alan Shepard, il primo americano nello spazio, nel 1961.
  • Nel 1962, John Glenn ha richiesto che Johnson verificasse i calcoli effettuati dal computer per la sua missione di orbita attorno alla Terra.
  • Per le missioni lunari del programma Apollo ha eseguito i calcoli che hanno permesso la sincronizzazione delle orbite lunari del modulo d’atterraggio LEM e del modulo di comando. Fu inoltre coinvolta nel calcolo della traiettoria di rientro dalla Luna di Apollo 13 dopo l’incidente occorso a quella missione.

Nel 2015 il presidente Barack Obama le conferì la Medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza civile degli Stati Uniti d’America. La sua vita e i suoi contributi sono stati portati all’attenzione del grande pubblico nel 2016 con il film Hidden Figures, basato sull’omonimo libro di Margot Lee Shetterly, che racconta la storia delle donne afroamericane della NASA che hanno svolto un ruolo cruciale nell’era della corsa allo spazio.

L’intera galleria di ritratti è disponibile sulle pagine Web dedicate alla mostra.

Cleto Pescia

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